Capisci che un blog inizia a funzionare in termini di traffico e qualità degli utenti quando effettivamente i contatti via e-mail, le richieste sui social e gli iscritti alla newsletter iniziano pian piano ad aumentare in modo proporzionale settimana dopo settimana.
Ho avuto la percezione e la conferma che qualcosa si stesse muovendo nella giusta direzione già un paio di mesi fa e sulla base delle richieste dei miei primi “lettori” cercherò di fornire risposte e consigli utili su come affrontare il lungo percorso che da Aosta conduce fino a Roma seguendo la Via Francigena.
Oggi è arrivato il momento di rendere pubbliche domande e risposte di tutti gli utenti che mi hanno contattato sottoponendomi svariate domande sulla mia esperienza lungo la Via Francigena in sella della mia Cinelli Hobo.
Domande e Risposte su come affrontare la Via Francigena in Bicicletta
Di seguito potrete trovare quelle che sono state le domande che ho ricevuto e se anche tu stai pensando di prendere parte ad un viaggio in bicicletta lungo la via Francigena probabilmente potrai trovare valide risposte ai tuoi dubbi e ovviamente se hai curiosità o altre domande puoi sempre contattarmi così da dar vita ad elenco più dettagliato e utile per altri cicloturisti.
Chiara R mi chiede:
“Che cosa significa organizzare un viaggio in bici? Che cosa devo tenere conto?”
Servirebbe un intero post per capire bene il significato di organizzare un viaggio in bici. Di certo non è una cosa tanto semplice e neppure tanto da sottovalutare. Posso capire che la voglia di partire è sempre molta ma è meglio cercare di fare le cose passo per passo e valutare bene ogni singolo imprevisto. Non vorrai trasformare il viaggio da tanto tempo desiderato in un’esperienza negativa da non ripetere mai più.
Per mia personale esperienza organizzare il Viaggio in Bici lungo la Via Francigena ha significato informarmi, studiare e capire se le mie condizioni fisiche erano all’altezza di questa lunga pedalata che oltretutto si è protratta fino alla Puglia. Vediamo punto per punto:
- Informarmi, nell’era del web dove tutte le notizie, esperienze (anche outdoor) rimbalzano senza sosta sui social, blog e portali di informazione è molto facile farsi prendere dalla voglia di avventura per staccare ed uscire della confort zone. Non abbiate fretta di partire, iniziate a raccogliere informazioni e dettagli generici sul viaggio. In questo caso specifico è molto semplice reperire informazioni ufficiali basta visitare il sito della Via Francigena per capire fin da subito che esistono itinerari per camminatori e per ciclisti, scoprire e analizzare in modo grossolano il percorso e identificare ipotetici punti di sosta per dormire e riposare. Ovviamente di fondamentale importanza è leggere libri o blog di chi ha già percorso il viaggio prima di te, solitamente i viaggiatori sono anche narratori di storie ed esperienze e avranno piacere di esservi d’aiuto.
- Studiare, una volta raccolte le informazioni (solitamente qualche mese prima del viaggio) è utile iniziare a studiarle e riassumerle in quelle che potrebbero essere le tue ipotetiche tappe. Ti consiglio di trascrivile su di un taccuino che ti porterai durante il viaggio. Il fatto di trascrivere punti di interesse, distanze e altri informazioni ti aiuterà a memorizzare molto più facilmente le stesse e inizierai a vivere il tuo viaggio all’interno della tua mente… con l’ausilio del web, di foto e tracce GPS potrai già immaginare molte cose. Questa attività di prima pianificazione non farla a poche settimane dalla partenza potresti dimenticar qualcosa nella fretta e nell’entusiasmo che si farà più vivo giorno dopo giorno.
- Condizioni fisiche, la tua passione per la bici ti porterà a pedalare per molti chilometri durante l’intero anno. Allenanti come hai sempre fatto ed inizia a fare uscite con il set up da viaggio. Monta le borse che userai e metti della zavorra al suo interno. Le condizioni di guida cambiano parecchio e te ne accorgerai fin da subito se effettivamente stai per intraprendere il tuo primo viaggio. Non badare mai alla velocità media, se sei abituato ad allenarti per solo poche ore ad uscita il tuo focus sarà sul percorrere più chilometri nel minor tempo possibile. Dimentica la velocità, pedala in modo regolare il tuo scopo è percorrere i chilometri che ti sei prefissato di effettuare durante la giornata. Non aver paura quindi di non essere all’altezza del viaggio, prenditi qualche giorno di vacanza in più se pensi di non riuscire ad arrivare nei giorni prestabiliti anche perché gli imprevisti possono essere dietro all’angolo e far perdere a volte ore ed ore preziose sulla tua tabella di marcia. Allena la “testa” a pedalare per ore (almeno 5/6 di fila) è lei che comanda, alimentati durante l’intero giorno e idratati continuamente; solo così potrai pedalare in modo continuativo e non vivere le pene dell’inferno. Il tuo viaggio deve essere piacevole non un calvario… per quello ci penseranno le salite e il caldo… o ancor peggio la pioggia e il vento.
“Uno dei tanti libri dedicati alla Via Francigena, io ho scelto questo.”
“Ho visto che non hai “rispettato” le tappe che ci sono nei manuali o nell’applicazione della Via Francigena cambia qualcosa?”
Mi fa piacere quando l’attenzione riposta in quanto scrivo (le mie tappe della Via Francigena le trovi qui) fa suscitare dubbi o domande, vuol dire che son riuscito ad attirarti nella mia “rete” e farti vivere la mia esperienza.
Premetto che il mio vero obiettivo non era percorrere la Via Francigena, ma per mezzo di questo itinerario ricco di storia, devozione e cultura percorrere da Nord a Sud l’Italia. Quando mi son messo a studiare il mio itinerario la prima necessità era percorre il maggior numero di chilometri su strade secondarie per tutelare la mia sicurezza e ammirare al meglio le bellezze di ogni singola regione.
Ovviamente la Via Francigena mi è stata di grande aiuto, avevo un percorso ufficiale già percorso da migliaia di persone, sapevo che avrei trovato altri viaggiatori e che lungo la strada avrei trovato punti di accoglienza e ristoro.
Il motivo per il quale in differenti situazioni ho apportato variazioni all’itinerario ufficiale è semplice, avevo con me in possesso le tracce del percorso pedonale e quindi, soprattuto nel tratto della Val d’Aosta, ho preferito abbandonare i sentieri di montagna che sono bellissimi se percorsi a piedi ma diventano impossibili se percorsi con una bici equipaggiata di borse, tenda, viveri e altre cose “inutili”.
Inoltre per me il fattore tempo era molto importante per poter raggiungere Santa Maria di Leuca, non potevo permettermi di perdere chilometri a causa di una pianificazione errata o per imprevisti meccanici. Da qui la necessità in alcuni tratti di “uscire” dall’itinerario ufficiale e dirigermi verso Sud.
Inoltre vorrei sottolineare che il viaggio deve appartenerti, quindi non farti troppo condizionare dalle tappe, ascolta le tue emozioni, i segnali che il tuo corpo ti manda e valuta cosa fare.
Se viaggi in solitaria questa cosa ti permetterà di gestire ogni singolo chilometro in autonomia a differenza in gruppo di amici dovrai sempre e comunque rispettare le necessità di chi si troverà a viaggiare più lentamente di te.
“Cos’è e come funziona la credenziale?”
La Credenziale è una sorte di passaporto del pellegrino ed è il documento utilizzato dal viandante, camminatore o ciclista che gli permette di essere convalidare il passaggio lungo la Via Francigena per mezzo di timbri apposti presso uffici turistici, parrocchie, strutture ricettive e di ristoro.
Ovviamente questo documento ufficiale permette di godere di agevolazioni per quanto riguarda la prenotazione di strutture associative o ecclesiastiche che offrono accoglienza a tutti coloro che ne faranno richiesta. La puoi comodamente acquistare online e ricevere a casa attraverso questo link.
Al termine del tuo viaggio dopo essere giunta in Vaticano,potrai presentando la tua Credenziale timbrata richiedere il Testimonium.
Le credenziali con i relativi timbri, vengono utilizzate come prova del vostro passaggio lungo la Via Francigena e, una volta presentata alle relative autorità vaticane, viene trasformata in un documento certificato che testimonia il vostro “status di pellegrino” e dimostra alle autorità religiose locali che avete percorso – almeno in parte – l’antico cammino.
Non è necessario percorrerlo tutto, ovviamente ma se decidete di pedalare lungo la Via Francigena dovrete dimostrare di aver percorso 400 km con partenza da Lucca mostrando appunto credenziale timbrata nei centri attraversati.
“La mia credenziale, ogni timbro un ricordo vivo.”
Io personalmente non ho ritirato il mio Testimonium, il mio viaggio non aveva alcun scopo religioso o di devozione quindi ho ritenuto opportuno non perdere tempo tra i vari uffici del Vaticano per un “foglio di carta” che attesta il mio percorso. Oltretutto se si viaggia da soli non è mai bello lasciare la bici con bagagli senza custode…
“Un’ultima domanda se posso. Quanto hai speso all’incirca tra vitto e alloggio?”
Domanda più che lecita, posso dirti la mia spesa ma questo non vuol dire che sia uno standard valido per il tuo viaggio. A me piace stare alla larga da quella che viene definita confort zone. Posso confermarti che da Aosta a Roma ho dormito solo 3 notti in ostelli o strutture ricettive spendendo circa 10/12 euro per notte.
Avendo con me la tenda ed essendo da solo ho dormito le restanti 5 notti in alcuni casi sotto le stelle con il semplice sacco a pelo e altre in tenda cercando di svegliarmi quanto prima possibile per non lasciar traccia del mio passaggio.
Se deciderai di dormire in alloggi convenzionati la cifra giornaliera può variare dai 10/20 euro a notte (ricordati di prenotare prima e nel caso in cui non sarai in grado di raggiungere la struttura avvisa, altri viaggiatori potrebbero averne bisogno), se utilizzerai Booking o altri sistemi di prenotazione online perché stanchezza, imprevisto, maltempo non ti permetteranno di rispettare la tua tabella di marcia allora li saranno le tue finanze a dettar legge quando sarà possibile perché in alcuni periodi dell’anno magari sarai costretta a ripiegare su strutture più costose a causa di non disponibilità.
A mio avviso il vero costo del viaggio ruota tutto attorno ai pasti, bevande e merendine varie che farai durante il giorno. Mangiare e idratarsi è tanto importante quanto riposare.
Se vorrai risparmiare dovrai affidarti a mini market o botteghe avendo premura di tenere sempre sotto controllo la bicicletta anche se dotata di lucchetto, la sera cena in modo tale da “ricaricare le batterie” così da ripartire con la pedalata giusta.
Indicativamente puoi pensare di poter spendere dai 50/75 euro al giorno per colazione-pranzo-cena e bevande e un numero infinito di merendine, barrette, bevande e sali minerali sempre se non sarai attrezzata con fornello a gas e viveri, in tal caso potrai cucinare ciò che più ti piace e dimezzare la spesa giornaliera.
Angelo M mi chiede:
“Come hai raggiunto Aosta e perché non sei partito dal confine svizzero?”
Per me il viaggio lungo la via Francigena è iniziato veramente nel momento in cui ho chiuso la porta di casa, ho accedo luci e indossato il casco e mi son diretto in bici presso la Stazione dei treni di Romano di Lombardia. Una decina di chilometri che mi ha permesso di iniziare così il mio avvicinamento ad Aosta.
Ho raggiungo Aosta con treni regionali che permettevano di posizionare bici a bordo. Per mezzo di due cambi sono arrivato dopo circa sei ore di spostamento ad Aosta verso le 13 del pomeriggio.
La scelta di non partire dal confine svizzero è stata dettata da un’esigenze logistica che mi avrebbe fatto perdere 24 ore sulla mia disponibilità di vacanze estive (sì il lavora non aiuta a vivere al meglio questi viaggia, l’ansia di non raggiungere la meta si fa sempre viva ad ogni imprevisto).
Avrei dovuto risalire la lunga salita (40km) che da Aosta conduce al Colle del Grand SanBernardo, dormire in quota in tenda e ripercorrere il giorno successivo la discesa alle prime ore mattino per recuperare chilometri preziosi (il giorno successivo ero già nei pressi del Lago di Viverone).
“Come hai organizzato e distribuito il carico delle tue borse?”
Una domanda da non sottovalutare, la distribuzione dei pesi è una questione delicata e importante che può compromettere la tua stabilità e il tuo ritmo di pedalata. Avere un carico mal distribuito sia lateralmente che sulle ruote stesse può dar vita a noiose situazioni tra le quali:
- in caso di vento sbandate improvvise;
- scorretta posizione in sella con baricentro e muscoli che tendono a stabilizzare al meglio la bici;
- pedalare sui pedali nei tratti di salita ripida può risultare pericoloso;
- sempre in salita se le pendenze sono eccessive si rischia il ribaltamento!
- la prestazione della frenata cambia notevolmente, occhio alle discese.
Vi consiglio quindi prima di chiudere le borse di pesarle cercando di bilanciare quelle laterali su un peso similare così da non farvi percepire strane forze esterne durante la pedalata. Cosa molto importante, cercate di sviluppare una buona memoria visiva o meglio ancora scrivete su di un foglietto cosa contiene ogni singola borsa così da risparmiare tempo in caso di necessità di oggetti specifici e per poter “ricomporre” i carichi nel modo più corretto possibile.
“Cosa hai portato con te durante il viaggio? Hai dovuto rinunciare a qualcosa?”
La prima cosa che ho rinunciato è stata la Confort Zone e volevo proprio lasciarla a casa! Mi conosco bene e so quanto mi rende vivo restare a contatto con la natura e dormire in terra senza materassino, dopotutto 10/15 giorni possono anche far tornare la voglia di casa e ufficio no? Son sempre più convinto che uscire dalla Confort Zone ci possa solo che aiutare ad apprezzare quello che utilizziamo quotidianamente senza dar peso e valore.
Son moltissime le cose che ho portato con ne e se avessi occasione or ora di rifare le borse probabilmente viaggerei con la metà del peso. Ad ogni viaggio che sia di un weekend, settimanale o più lungo si impara sempre ad ottimizzare spazi e pesi per poter godersi al meglio l’esperienza.
Credo che la preparazione delle borse sia in alcuni step e situazioni molto simile alla preparazione dello zaino per un viaggio escursionistico di più giorni o un viaggio da backpacker. A tal proposito potete trovare altri consigli utili su come preparare e organizzare il vostro zaino da viaggio.
“Carico come un mulo!”
Stefano V. mi chiede:
“Problemi meccanici come risolverli? Hai avuto criticità durante il viaggio?
Se ami pedalare in bici devi anche saper amare la tua bici e per me amarla vuol dire prendersene cura e non parcheggiarla dal “meccanico” ogni volta che qualcosa pare non funzionare bene.
Se pensiamo la bicicletta è il mezzo di locomozione più semplice che esiste, per mezzo di una catena, una trasmissione e due ruote ti permette di spostare e trasformare la forza muscolare in movimento.
Impara ad averne cura da sempre ma cosa ben più importante prima della partenza effettua un check up completo di tutte quelle parti che potrebbero deteriorasi o dare noia durante il tuo viaggio.
Qui alcuni miei consigli:
- Fondamentale verificare le condizioni della catena e della guarnitura e dal pacco pignoni. Un cambio reattivo e ben funzionante ti toglierà parecchi problemi;
- I freni devono frenare, quindi nn dimenticarti di effettuare manutenzione straordinaria se necessario;
- Le ruote dovranno portare grand parte del peso delle borse. La loro centratura e una corretta tensione dei raggi ti conferiranno maggiore rigidità e senso di sicurezza;
- Scegli penumatici adatti al terreno che ti aspetta. Percorrerai sentieri e strade bianche oltre a km e km di strade asfaltate secondarie. Un copertoncino scorrevole con una tasselli non troppo “prepotenti” non andranno a limitare la scorrevolezza della tua pedalata e ti daranno il giusto grip nei tratti sterrati. Molti i modelli disponibili online nel caso fate un salto su Cicli Corsa;
- Alza di qualche decimo di Bar la pressione delle tue ruote considerando che se tutto va bene dovrai aggiungere 20/25 kg di bagaglio. Eviterai di pizzicare la camera d’aria al primo tratto sterrato.
- Abbi premura di provare la bici con borse montate e cariche, le vibrazioni del viaggio potrebbero allentare le viti che fissano i portapacchi e senza accorgetene potresti trovarti (come successo a me) a dover inventarti un sistema di fissaggio con fascette da elettricista.
- Lubrifica bene catena con prodotti specifici. Consiglio prodotti Lubrificanti Dry perché evitano di attirare polvere sulle parti lubrificate. Non dimenticate che le strade bianche vi aspettano e in un periodo secco o carente di pioggia mangerete polvere per ore ed ore!
Tornando alla domanda principale, no fortunatamente nessun guaio tecnico a parte due forature nei pressi di Roma. Direi che tutto sommato son stato fortunato 1000 km solo due stop obbligati.
Materiale per riparazioni e tools, cosa consigli di portare durante il viaggio?
La cassetta degli attrezzi ovviamente no! Ma di certo una serie di piccoli e versatili attrezzi che possono sempre venire comodi.
Per quanto riguarda le forature per limitare peso e spazio evitate camere d’aria ma attrezzatevi di un kit di riparazione composto da:
- carta vetrata a grana fine;
- mastice;
- toppe per camera d’aria;
- leve cacciagomme, in base al tipo di copertone ideale averne due meglio tre;
- pompa telescopica.
Per la manutenzione generale della bici in caso di necessità possono essere utili:
- kit multitool compatti che includono set di brugole e cacciavite piatto e a croce;
- 2 raggi di scorta e chiave tiraraggi;
- fascette da elettricista di diverse dimensioni;
- una corda elasticizzata (può essere utile anche per appendere i panni ad asciugare);
- lubrificante dry per catena;
- smaglia catena, una piccola parte di catena e una falsa maglia.
“Ricaricando le batteria del cellulare e le cellule muscolari!”
Rossella R mi chiede:
“Come hai affrontato le notti di Free Camping? Avuto esperienze negative?”
Premetto che la legislazione in materia di Campeggio Libero è bella confusa tanto per cambiare. C’è chi dice che è vietata e si rischiano multe, c’è chi sostiene che sia possibile farlo in totale tranquillità e altre forme di pensiero che non sto qui a scrivere.
Per me la questione era abbastanza chiara, lo scopo di ogni giornata era quella di pedalare, mangiare e dormire; preferibilmente in luoghi tranquilli e lontani da occhi indiscreti.
Il mio modo di campeggia mi ha permesso sempre di dormire sempre sogni tranquilli per dei semplici motivi che provo ad elencarvi:
- dopo 120/130 km di bici dormo in qualsiasi posizione anche appoggiato ad una pianta;
- ho sempre scelto posti isolati anche se in comuni o borghi di pochi abitanti;
- metti la tenda al buio e toglila prima che sorga il sole, resterai invisibile e tranquillo;
- evita le città e i grandi centri abitati, piuttosto esci dal tuo itinerario e goditi le stelle;
- cerca sempre di legare la bici con il lucchetto ad una pianta o ad una panchina, dormirai più serenamente;
- in estate nelle notti più calde a volte basta il sacco a pelo.
Ovviamente devi prendere l’abitudine di convivere con animali notturni o rumori che non senti quando sei comodo nel tuo letto… anche questo vuol dire abbandonare la confort zone. Tutto ciò ti permetterà di vivere a mille la tua esperienza e sentirti parte della natura che ti circonda, se la prima notte la superi senza troppe paura o ansie stai pur certo che il giorno successivo ti sveglierai con la voglia di scovare un nuovo luogo dove trascorrere la notte in piena armonia con il territorio.
Avete altre domande? Scrivetemi e aggiornerò questa lista per voi.
Se leggendo questo post vi sorgono altri dubbi, domande curiosità o volete semplicemente richiedere informazioni potete sempre contattarmi via form alla seguente pagina.
Mi auguro di aver chiarito un po’ d’idee a chi mi ha contattato e aver fornito una sorte di mini guida su come approcciare ad un viaggio di più giorni in bici. Ora non resta che mettervi a pianificare la vostra avventura on the road e se volete raccontarmela lasciate un commento!
Questo post è stato modificato 18 Febbraio 2020 09:38