Via degli Dei, seconda tappa da Monzuno a San Piero a Sieve
Via degli Dei, la mia seconda tappa di quasi 50km.
Dopo aver unito nel primo giorno due tappe descritte nella guida alla “Via degli Dei” e dopo essermi svegliato ben riposato decido di mettermi in cammino molto presto per percorrere il maggior numero di km nelle prime ore del mattino quando la temperatura gioca a mio favore.
Sveglia con l’alba e si riparte.
Dormire in Tarp (un telo di riparo sorretto dai bastoni da trekking dove ci si ripara dal vento e dalla pioggia) può avere i suoi vantaggi in termini di peso e i suoi svantaggi sopratutto se hai deciso di dormire in campo aperto senza alberi e vegetazione.
Cos’ alle 5.25 il sole sorge dietro i colli bolognesi e in pochi minuti mi sveglia con un cielo arancione che man mano segna l’avanzare della mattinata. Il tempo di sistemare il bivacco della notte e alle 6 si riparte con lo zaino in spalla.
“Alba a Monzuno”
Non avevo ancora ben chiaro dove volessi arrivare con la seconda giornata di cammino, non era importante pianificarlo fin da subito visto che comunque potevo godere della libertà di fermarmi a dormire dove volevo.
Da Monzuno verso Madonna dei Fornelli.
Gambe stanche e spalle doloranti per via della prima tappa che ha lasciato i primi segni… giusto il tempo di un paio di chilometri per riattivare il corpo e la mente per capire che tutto sommato la giornata mi porterà a camminare per molte ore.
Ritorno sul sentiero e poco dopo supero il B&B il Rifugio del Viandante, proseguo nel bosco di latifoglie caratterizzato da castagni, noccioli e faggi per poi sbucare in un immenso castagneto secolare dove continuando per circa un chilometro si raggiunge una torre per le telecomunicazioni.
“Houston abbiamo un problema!”
Si passa a lato su di uno sentiero per poi arrivare sulla strada bianca che dolcemente segue il profilo del crinale (località Sasso Rosso) per giungere senza troppe difficolta a Le Croci, antico borgo di case una volta dogana tra lo Stato della Chiesa e Granducato di Toscana.
Una fontanella permette di recuperare acqua fresca e una volta lasciato il borgo continuo a sinistra seguendo le indicazioni per il Passo della Futa. Il sentiero guadagna quota (circa 900 mslm) per poi continuare a seguire il crinale e condurmi nei pressi del parco Eolico di Monte Galletto dove per mezzo di una larga discesa si raggiunge dopo circa 2 chilometri l’abitato di Madonna dei Fornelli
Madonna dei Fornelli, colazione e si riparte.
Arrivo nel centro abitato di Madonna dei Fornelli alle 8,20 circa dopo poco più di due ore di cammino, il piccolo paese è vivo, comitive di camminatori stanno “saccheggiando” i mini market per affrontare la Via degli Dei.
“Voltandomi lungo la salita poco dopo Madonna dei Fornelli”
Da questo paese fino al Passo della Futa non si incontrano centri abitati quindi è opportuno avere scorte alimentari mentre per l’acqua si troveranno delle sorgenti e fonti lungo il percorso.
15 km tra faggete e boschi verso il Passo della Futa.
Questo tratto di tappa che collega Madonna dei Fornelli al Passo della Futa parte subito con un bel tratto in salita asfaltata per i primi 500 metri per poi lanciarsi su sentiero stretto e ripido. Usciti dal bosco si torna a camminare su una strada panoramica che tra sali e scendi mi mantiene in quota.
Cammino in questo ambiente di faggi e castagni per qualche chilometro, senza troppa fatica anche grazie alla regolarità del sentiero. Arrivo in località Pian di Balestra dove si incrocia una strada provinciale a ricordami che c’è una civiltà fuori dai boschi.
Seguo le indicazioni per Strada Romana e cammino per poco meno di un chilometro sull’asfalto, trovo una fonte sulla sinistra e mi rimetto in cammino. “Ricaricata” la borraccia continuo seguendo le indicazioni, torno su sentiero e dopo pochi passi mi trovo a camminare sulla Via Flaminia Militare.
Grazie al ritrovamento di una moneta d’oro dell’epoca romana sono iniziati i lavori di esplorazione di questa zona che han portato alla luce l’antica strada militare. In questo tratto di itinerario si trova anche il confine regionale tra Emilia Romagna e Toscana, due paletti di cemento delimitano la zona nei pressi del Monte Bastione.
Da qui tutta discesa… o quasi.
Da Monte Bastione si inizia piano piano a perder metri di quota grazie a strade forestali che conducono fino in località Capannone dove una bellissima costruzione circondati da prati apre una vista unica sul territorio circostante.
Nei pressi dell’acero si svolta a sinistra (trovate le indicazioni non serve sapere riconoscere l’acero) per poi tornare a camminare all’interno del bosco fino a giungere nei pressi della Piana degli Ossi. Seguendo sempre il sentiero 19 e le indicazioni per il Passo della Futa attraverso il bosco fino a giungere alla somma del Monte Le Benditacce, (1200 mslm quota più alta dell’intero cammino)
Verso il Passo della Futa per la pausa pranzo.
La mattinata è quasi terminata quando mi trovo a 4 km dal Passo della Futa, luogo ideale per una sosta vista la presenza di un Bar/Ristorante.
Poco meno di un’ora di cammino praticamente in discesa mi conduce sulla strada asfaltata, svolto sinistra per discendere verso il passo tenendomi il Cimitero Militare Germanico sulla mia destra mentre dietro di me le prime nuvole di pioggia recuperano terreno e si avvicinano sempre di più.
“Passo della Futa e nuvole nere”
Giunto al Passo della Futa trovo un tavolo libero nel parco adiacente al ristorante, decido di fermarmi per un’oretta e ricaricarmi prima di continuare verso la destinazione finale in quel di San Piero a Sieve.
Dal Passo della Futa verso Passo dell’Osteria Bruciata.
Non dimenticatevi l’acqua. Questo è il tratto della Via degli Dei dove è assente acqua e consiglio di portarvi anche del cibo visto che camminerete per ore in ambiente isolato e lontano dai centri abitati.
“Le indicazioni al Passo della Futa”
Lasciato il Passo della Futa scendo verso la grande rotatoria nei pressi del Cimitero Germanico la supero e poco dopo svolto a sinistra seguendo le indicazione CAI per il Passo dell’Osteria Bruciata. In pochi minuti la strada traffica da moto è ormai un ricordo sono di nuovo nel bosco.
Cammino lungo il crinale, supero il grande ripetitore che trovo alla mia sinistra e tra panorami e sentiero facile arrivo nei pressi del monte Gazzaro dove per via di alcuni tratti ripidi esiste una variante più accessibile per aggirare il monte e giungere nei pressi del Passo di Osteria Bruciata a 910 mslm.
Le nuvole iniziano ad avvicinarsi e le prime gocce d’acqua arrivano proprio nel momento in cui mi trovo in vetta al monte Gazzaro. Scendo per riportarmi nuovamente nel bosco al riparo dalle foglie larghe che caratterizzano queste zone.
La Lunga discesa verso Sant’Agata.
Lungo il percorso incontro un ceppo triangola a indicare il Passo dell’Osteria Bruciata, segue le indicazioni per Sant’Agata e inizia una lunga discesa verso quello che sarà il primo contatto con la civiltà dopo la lunga camminata pomeridiana.
Sono circa la 16,00 quando inizio perdere quota una lunga discesa mi conduce fino al borgo di Montepoli dove dall’alto si può vedere Sant’Agata che passo dopo passo si fa più vicina.
“Quando trovi l’acqua la stanchezza passa”
A Montepoli nei pressi della chiesetta è presente una fonte di acqua fresca. Sarete anche voi felici quanto me nel bere quell’acqua! Continuo scendere lungo la strada asfaltata dove in pochi minuti si raggiunge il paese di Sant’Agata.
Consiglio una visita, fare un salto al mini market per un panozzo con la finocchiona per poi continuare il cammino
Sant’Agata a San Piero a Sieve.
Uscito dal paese ritorno sulla Via degli Dei percorrendo un tratto di strada statale, mancano circa 9 km all’arrivo al Campeggio Mugello e la stanchezza si fa sentire. I panorami aiutano a continuare e il cielo con i suoi colori che virano all’arancio danno gli ultimi stimoli per chiudere questo tratto di percorso.
“Panorami e ancora panorami”
Arrivato al bivio con la Via degli Dei svolto a sinistra per tornare a camminare nuova mente su strada bianca, panorama ampio e qualche cascinale situati fanno da contorno al paesaggio fin quando si torna a camminare su asfalto per oltre 4/5 km per poi giungere a San Piero a Sieve.
L’ultima fatica è raggiungere il Camping Village Mugello, posto sulla collina fuori dal centro abitato, altri due chilometri circa prima di lanciarmi in una doccia rigenerante e montare il mio tarp per riposare… sono ormai le 21.30 quando tolgo le scarpe.
Giornata terminata, 49 km nelle gambe.
Non nascondo che è stata una nella giornata impegnativa, fortunatamente l’oretta di pioggia ha rinfrescato corpo, mente ed ambiente permettendomi di distarmi dalle fatiche lungo il sentiero e spezzando un po’ la “monotonia” del cammino.
La tappa così affrontata mette a dura prova gambe e spalle, di certo il fatto di incontrare e incrociare altri camminatori rende tutto un pò più leggero anche se a fine giornata quando sei consapevole che manca un lungo tratto di asfalto la voglia di arrivare aumenta proporzionalmente con i dolori ai piedi.
Se volete percorre questo lungo tratto come sopra descritto, ricordatevi l’acqua e il cibo per molti tratti sarete isolati e trovarsi senza energia non è una cosa piacevole… scarica la traccia e scopri nei dettagli quanto ho percorso e studia, pianifica e percorri a modo tuo questo tratto centrale de “La via degli Dei”
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Itinerario svolto in data: 29 Maggio 2021
Partenza Itinerario: Monzuno, centro sportivo
Arrivo Itinerario: San Piero a Sieve, Camping Village Mugello
Km traccia: 50 km circa
Difficoltà: impegnativo per via dei chilometri percorsi
Dislivello Complessivo: 850 metri circa
Punti di ristoro: dettagliati nella descrizione dell’itinerario
Fondo Stradale: molti km su sentiero e strade bianche, solo tratto finale su asfalto.