Via degli Dei, prima tappa da Bolognoa a Monzuno
Via degli Dei, prima tappa e come ho deciso viverla.
Si parte per questi lungi 120 km che mi portano e vi porteranno da Bologna a Firenze lungo gli Appennini attraversando borghi, boschi, mulattiere e offrendovi scorci e panorami unici.
Attenzione, questo è il racconto di come io, Alessandro Civera Accompagnatore di Media Montagna, ho deciso di percorre la Via degli Dei.
Conosco molto bene i miei limiti in quanto da anni frequento la montagna come escursionista e come “corridore” quindi non prendete la narrazione di queste tappe come una Guida ma più come un diario personale.
Partenza da Bologna quando la città inizia a svegliarsi.
Venerdì 28 Maggio la sveglia suona alle 05,20.
Zaino pronto a lato del letto, il tempo di capire che mi trovo a Bologna e lascio l’ostello dove ho pernottato la notte. Mi butto in strada e dopo una rapida colazione al bar (ultimo momento di confort prima di vivere un viaggio in solitaria) alle 6,10 sono di fronte al Fontana del Nettuno per dar il via a questa avventura.
Bologna si sta svegliano, molti runners mattutini, qualche pensionato a zonzo e pochi altri per le vie del centro.
Con “Guida alla via degli Dei” in mano seguo le indicazioni per lasciarmi il centro città alle spalle e dirigermi quindi verso via Saragozza e giungere quindi alla Porta Saragozza dove ormai sono certo di essere nella direzione corretta.
“Porta Saragozza”
Verso il santuario di San Luca.
Superata la Porta mantenendo la destra continuo a camminare sotto il porticato più lungo d’Europa (3796 metri con 666 arcate) che nei secoli ha permesso a pellegrini e devoti di raggiungere il Santuario in ogni condizione meteo.
“Portico di San Luca”
Ogni arcata è numerata quindi basterà alzare lo sguardo per immaginare quanto manca all’arrivo al Santuario. Dopo circa 1,6 Km per mezzo di una scalinata si supera via Porrettana e si inizia la lunga salita che conduce al primo “traguardo di giornata”
Circa 2km di gradini e tratti lastricati con pendenza variabile fino a giungere in vetta al colle che ospita da secoli il Santuario Mariano da sempre luogo di pellegrinaggio per i cittadini di Bologna.
Da San Luca a Casalecchio di Reno, discesa libera.
Arrivo nei pressi del Santuario dopo poco più di un’ora di cammino, la basilica è aperta e dedico una rapida visita per poi ritornare sui miei passi. Lascio alle spalle il Santurio e cammino seguendo via Monte Albano dove la vista inizia ad aprirsi sui colli bolognesi e si può già immaginare l’itinerario di giornata.
“Uno sguardo al Santurio di San Luca scendendo verso Casalecchio di Reno”
Sulla destra dopo circa 500 metri di camminata su asfalto mi lancio nel sentiero che da sempre permette ai pellegrini di Casalecchio di raggiungere il Santurio.
Con alcuni tratti ripidi ma non difficoltosi perdo quota e in poco tempo raggiungo la chiesa di San Martino la supero e dopo poco sulla sinistra mi immetto nel parco della Chiusa o Telon.
“Una fonte d’acqua all’interno del parco, mai camminare senza”
Il primo colle e la prima difficoltà della giornata è alle spalle, mi ritrovo ora nella valle del fiume Reno che mi terrà compagnia per i prossimi chilometri.
Camminando a fianco del Reno, solo se non ha diluviato.
Arrivato al Parco Tolon lo percorro e seguendo le indicazioni per la Via degli Dei continuo a camminare tra un dolce sali e scendi su strada a tratti asfaltati e a tratti sterrati fino a raggiungere una radura nei pressi del fiume.
Sono circa 10 i Km percorsi quando sarete giunti in questo luogo che per caratteristiche vegetative fa dimenticare di essere a pochi km da Bologna. In caso di piogge abbondanti è meglio evitare questo tratto che si trasforma in una trappola “mangia Scarpe”.
Il terreno argilloso rendere tutto molto scivoloso e “colloso” per questo è opportuno seguire l’itinerario ciclistico sulla sponda opposta del fiume.
Percorro i sentieri che in certi casi si fanno stretti e tortuosi fino a giungere all’Oasi Naturale San Gherardo, la percorro totalmente fino a giungere ad un Ceppo in memoria dell’eccidio nazista di Rio Conco, si abbandona quindi la strada sterrata e si torna su strada asfaltata.
“Rio Conco”
Dopo un chilometro allo stop si svolta a destra e subito dopo a sinistra per rimettersi sulla strada che conduce a Sasso Marconi. Cammino quindi a bordo strada fino a giungere al punto panoramico con vista sul Fiume Reno
Il terreno argilloso rendere tutto molto scivoloso e “colloso” per questo è opportuno seguire l’itinerario ciclistico sulla sponda opposta del fiume.
Verso Sasso Marconi, finalmente boschi e sentieri.
Dal punto panoramico dopo circa 2 km di asfalto arrivo alla provinciale per Sasso Marconi, tengo la destra e nei pressi di una curva sulla sinistra si entra in un bellissimo bosco e torno a camminare sui sentieri (CAI 122 A/B).
Raggiungo la località Prati di Mugnano dove nella corte dell’omonimo B&B è possibile recuperare dell’acqua. Seguendo le indicazioni del sentiero (con alcuni ripidi tratti in salita) raggiungo una stradina con cipressi dove si ricongiunge il percorso ciclistico.
“Ogni tanto voltatevi per vedere quello che avete percorso”
Svoltando a sinistra quindi mi rimetto su una bellissima strada bianca seguo le indicazioni del sentiero 122B che attraversa senza difficoltà un bellissimo querceto (21 km circa percorsi), continuo lungo il sentiero 122 per il Monte del Frate dove dopo altri 2km raggiungo la strada provinciale.
Sulla destra si supera il B&B Nova Arbora per poi attraversa a sinistra e rimettersi su larga strada bianca via delle Valli. La vista si apre nuovamente sui colli circostanti e si continua verso il Monte del Frate per giungere dopo un paio di chilometri al bivio che conduce a Brento per la strada o destra si prosegue verso il Monte Adone.
Continuo a destra fino a giungere al B&B Piccola Raieda (fine tappa per la guida ufficiale, assicuratevi che ci sia posto se volete fermarvi) e continuo seguendo un primo tratto in discesa per poi ributtarmi bel bosco a destra per raggiugnere il Monte Adone.
Monte Adone e i primi 25 km.
I primi 25 km sono percorsi e la prima tappa ufficiale della Via degli Dei anche, viaggiando in autosufficienza con Tarp e fornello decido di continuare.
Sono le 11,30 circa la giornata è lunga le gambe stanno bene e le spalle rispondono al peso dello zaino. Unisco quindi la tappa 1 con la tappa 2 e inizio la mia salita verso il Monte Adone.
“Il Monte Adone con i suoi pinnacoli”
Per mezzo del sentiero si aggira il colle e si torna ad avere una vista ampia sulla valle sottostante e sull’A1… Per mezzo di un sentiero scalettato e a tratti molto ripido si giunge a quota 600 mslm del mare raggiungendo la vetta del Monte Adone (654 mslm).
Verso Brento e Monzuno per concludere la mia tappa.
Giunto in vetta al Monte Adone scendo per arrivare nell’abito di Brento, piccola frazione di Monzuno destinazione per il mio fine tappa. Sono circa le 13 quando trovo un posto tranquillo per cucinare il mio pranzo e riposarmi dal primo caldo che sta arrivando sui colli bolognesi.
Caffe al bar, ricarico la borraccia e torno a camminare lungo la strada asfaltata che mi condurrà a Monzuno.
Dimenticate i sentieri voi che amate camminare nella natura, da Brento a Monzuno saranno parecchi i chilometri su asfalto. In alcuni tratti potrete camminare a bordo strada per evitare le poche auto che transitano.
“Verso Monzuno a lato strada”
Si attraversano piccoli agglomerati di case, contrade e poco altro al km 36 circa si torna su sentieri per raggiungere la località Cà di Zano e Cà di Giorgino per poi collegarsi nuovamente alla strada che conduce a Monzuno.
Arrivo nel centro abitato che pare essere in una metropoli… bar, ristoranti, negozio alimentari e un po’ di vita sociale mi fanno tornare con la mente sulla Terra.
I km percorsi sono poco più di 40 e l’orologio segna le 17 circa il giusto momento di un aperitivo in “centro”.
La prima notte dopo una maratona di trekking.
Il tempo di recuperare qualche energia e giunge il momento di pensare a dove trascorrere la notte, le ore di sole sono ancora molte ma la stanchezza inizia a farsi sentire quindi decido si di continuare a camminare ma per portarmi fuori Monzuno e trovare un posto tranquillo dove montare il Tarp e prepararmi la cena.
Supero il centro abitato e mi dirigo lungo la Via degli Dei, giungo al centro sportivo e salendo verso il colle un ampio prato costeggia la strada bianca.
Decido di fermarmi li, la vista è magica, si vede Bologna in lontananza e concludo così la MIA prima tappa della Via degli Dei.
“La mia casa per tre notti”
Oltre 40km di cammino, scarica la traccia
Un primo giorno carico di aspettative e di emozioni. Decidere di prendere e mettersi in viaggio da solo è sempre eccitante e adrenalinico con tutti i pro e i contro di fare anche oltre 10 ore di cammino al giorno in solitaria.
Se vuoi scoprire i dettagli di questa prima tappa che da Bologna mi ha portato a Monzuno allora clicca qui sotto.
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Itinerario svolto in data: 28 Maggio 2021
Partenza Itinerario: Bologna, Piazza Maggiore
Arrivo Itinerario: Monzuno, centro sportivo
Km traccia: 42 km circa
Difficoltà: impegnativo per via dei chilometri
Dislivello Complessivo: 1500 metri circa
Punti di ristoro: dettagliati nella descrizione dell’itinerario
Fondo Stradale: molti chilometri su asfalto e altrettanti chilometri su sentieri terreno stabile