Trekking ad anello, scopri il Rifugio Alpe Corte e l’alpe Nevel

Da Valcanale verso il Rifugio Alpe Corte con rientro dalle vecchie piste da sci.

Un trekking ad anello con partenza e arrivo a Valcanale che vi permetterà di scoprire pascoli e alpeggi ai piedi delle Orobie.

Rifugio Alpe Corte un itinerario alla portata di tutti.

La montagna per tutti con questo proposito ho deciso di andare a fare due passi in quel di Valcanale per scoprire e dar vita ad un itinerario ad anello alla portata di Famiglia.

Il trekking che propongo in questo post vi permetterà di raggiungere in totale sicurezza e tranquillità il Rifugio Alpe Corte situato a pochi chilometri di cammino dall’abitato di Valcanale in media Val Seriana.

Qualche curiosità sul Rifugio Alpe Corte.

Il fatto che questo itinerario lo considero alla portata di tutti non è un caso. Dal 2009 in Rifugio Alpe Corte risulta essere un luogo senza barriere architettoniche grazie ad un lavoro durato tre anni che ha permesso di abbattere limiti strutturali.

Il rifugio Alpe Corte risulta essere il primo rifugio alpino in grado di accogliere persone differentemente abili.

Aggiungiamo puoi un sentiero carrabile e percorribile con mezzi motorizzati (autorizzati) e allora anche raggiungere questo luogo di pace e relax diventa un sogno trasformato in realtà.

Inoltre il rifugio risulta essere il primo punto di appoggio per tutti coloro che si accingono ad effettuare il tanto famoso quanto meraviglioso Sentiero delle Orobie Orientali, la prima tappa di cammino infatti parte da Ardesio fino a raggiungere il Rifugio.

Lungo il sentiero CAI 220, verso il Rifugio Alpe Corte

L’itinerario parte dalla piccola borgata di Babes all’interno del territorio di Valcanale proprio nei pressi del lago azzurro che riflette nelle sue acque le alte pareti dolomitiche delle montagne che lo circondano.

“Lago di Valcanale”

Avrete possibilità di parcheggiare in due distinti parcheggi, entrambi a pagamento. Una volta scesi dall’auto attraverso un tratto di strada asfaltato raggiungerete quota 1150 mslm dove la strada terminerà il suo percorso per dividersi in due direzioni.

La prima difronte a voi vi porterà all’interno del bosco, la seconda bloccata da una sbarra, vi condurrà al punto di partenza attraverso l’itinerario ad anello.

Senza troppi pensieri e difficoltà seguite il largo sentiero CAI 220 che vi condurrà all’interno di un magnifico bosco di conifere caratterizzato prevalentemente da Abeti Rossi.

Ordinati e lineari i loro tronchi punteranno verso il cielo andando a formare un bosco incantato mentre ai piedi degli stessi potrete notare un microcosmo caratterizzato da vegetazione, muschi e fiori.

Il sentiero sale con pendenza costante per circa due chilometri fino ad oltrepassare il limite boschivo, a questo punto vi si aprirà davanti ai vostri occhi il classico panorama alpino delle Orobie Bergamasche.

Un’ampia vallata caratterizzata da un pascolo dal colore verde brillante vi darà il benvenuto al Rifugio Alpe Corte che potrete raggiungere in pochi minuti.

“Benvenuti al Rifugio Alpe Corte”

Una pausa caffè per poi ripartire verso l’Alpe Nevel

Giunti nei pressi del Rifugio diverse sono le opportunità di trekking da svolgere, in questo caso specifico l’idea è di creare un itinerario ad anello quindi dopo una pausa caffè si continuerà a camminare per un primo tratto (circa 200 metri9 lungo il sentiero principale per poi svoltare verso sinistra per attraversa il Torrente Acquolina e portarsi sul versante opposto.

Usciti da un piccolo avvallamento creato dal torrente stesso vi troverete in un pascolo aperto caratterizzato da una struttura per il ricovero degli animali.

Guardando difronte a voi potrete notare il punto di partenza in direzione di Valcanale mentre invece alle vostre spalle il Passo dei Laghi Gemelli vi osserva dai suoi 2139 metri.

Si rientra quindi nuovamente in un bosco e per mezzo di qualche tornante si sale di quota fino ad intersecare il sentiero che conduce verso i vecchi impianti di sci.

Qui le bacheche illustrative vi racconteranno la storia del posto, un luogo questo da sempre dedicato all’alpeggio e al pascolo di bestiame in grado di mantenere un equilibrio delle specie vegetali in armonia con il territorio.

Il pascolo infatti ha permesso per decenni di evitare la formazione di piccoli cespugli che con il passare degli anni avrebbero preso il sopravvento e avrebbero quindi ridotto il suolo dedicato al pascolo.

L’alpe di Nevel viene ancora oggi identificata come zona unica di studio, progettazione e attività di recupero di aree montane da parte delle comunità locali che ancora oggi riescono a mantenere tali aree vive grazie al pascolo.

“Pascoli e prati nei pressi dell’alpe Nevel”



Ai piedi delle pareti di calcare della Corna Piana e Massiccio dell’Arera

Dopo circa 5 chilometri di cammino vi troverete nei pressi della Baita Bassa di Nevel, qui il sentiero principale continua fino a raggiungere il lago Branchino e il Passo che separa i comuni della Val Seriana dalla Val Brembana.

“Alle vostre spalle la Baita Bassa di Nevel”

A questo punto dovrete svoltare verso sinistra lasciando quindi la baita alle vostre spalle e puntare con lo sguardo verso le alte e grandi pareti del Massiccio dell’Arera.

Entrerete in una zona poco conosciuta e battuta da chi è abituato fare escursioni a Valcanale in quanto molti escursionisti frequentano la zona per visitare il lago Branchino (potete sempre raggiungerlo per poi tornare sui vostri passi).

Lasciatevi incantare dalle pareti verticali che troverete prima difronte a voi e poi alla vostra destra mentre percorrerete il sentiero CAI 218/A arriverete alla Baita GAN Nembro.

Un luogo ideale per una seconda sosta e perché no un pranzo al sacco vista la presenta di tavoli per pic nic.

Mangiare in un luogo simile vi permetterà di ricaricarvi e affrontare l’ultimo tratto che vi porterà a scoprire un Resort Invernale ormai abbandonato da decenni.

I vecchi impianti di sci di Valcanale e l’albergo abbandonato.

Tornerete a camminare quindi lungo il sentieri CAI 218/A che vi condurrà su ampi prati verdi facilmente riconducibili a piste di sci abbandonate in quanto “ritagliati” tra boschi di conifere e circondati da piccole strutture nelle quali venivano ospitate le stazioni di partenza e di arrivo di seggiovie e skilift.

Qui la natura in meno di 25 anni sta tornando padrona del proprio territorio, se fortunati potrete vedere timidi camosci uscire dal bosco in cerca di erba e fiori freschi, continuate quindi a scendere di quota seguendo quella che a tutti gli effetti risulta essere una pista da sci, il prato a tratti sarà sostituito da pietraia ma senza troppe difficoltà arriverete al grande albergo abbandonato.

Simbolo del declino e dell’abbandono a causa delle sempre più ridotte nevicate invernali l’albergo di Valcanale potrà essere spunto di pensieri e riflessioni su come l’attività umana può compromettere gli equilibri del territorio.

“L’albergo abbandonato di Valcanale”

A questo punto una vecchia strada asfaltata, per mezzo di alcuni tornanti e vista panoramica vi condurrà alla sbarra iniziale dove il vostro itinerario ad anello entrava nel bosco per raggiungere il Rifugio Alpe Corte.

Poco meno di un chilometro e sarete quindi nuovamente al parcheggio per concludere così quella che a mio avviso può essere una semplice escursione adatta a tutti.

In ogni caso se vorrete affrontare questi 10 chilometri di itinerario ricordo che il tratto finale caratterizzato prima da un fondo sasso e poi da un tratto asfaltato potrebbe risultare “noioso” e potrebbe ridurre la vostra (o quella dei pi piccoli) attenzione proprio sugli ultimi passi.

“Vista panoramica su Valcanale”

Sarà proprio qui che i bambini a causa della presenza di asfalto potrebbero perdere “la magia della natura” e iniziare quindi ad accusare la fatica dell’escursione alla scoperta di Valcanale.

Valcanale e la stagione invernale, splitboard e skialp.

La chiusura degli impianti di risalita della zona permette di trasformare Valcanale in un polo di attrazione per tutti gli amanti dello sci alpino e della splitboard.

I vecchi impianti ora infatti sono terreno favorevole e spesso sicuro nella stagione invernale per chi vuole praticare queste discipline a pieno contatto con la natura.

Inoltre lo stesso sentiero che conduce agli impianti è spesso battuto da tutti coloro che in condizioni invernali vogliono affrontare il canale Nord del Pizzo Arera, qui la mia esperienza notturna.

Vuoi portare la tua Famiglia lungo questo Sentiero? Contattami

Se vuoi approfondire e ricevere maggiori dettagli in merito a questa escursione contattami, sarà mio piacere rispondere alle tue domande ricordandoti che in ogni caso potrai sempre tornare al punto di partenza percorrendo il sentiero CAI 220 senza dover a tutti i costi effettuare l’escursione ad anello.

“Legna da ardere, cura e precisione”

Scarica la traccia GPX gratuita così d’avere una visione globale del territorio che ti circonda e acquisire una maggiore consapevolezza di quello che ti potrebbe aspettare lungo la tua escursione in montagna con la famiglia.

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Itinerario svolto in data: 30 Maggio 2020
Partenza Itinerario:
Valcanale
Località/Valle: Val Seriana
Catena Montuosa: Alpi Orobie
Cartina: n.p
Quota di partenza: 1090 mslm circa
Lunghezza Itinerario: 11 km circa
Dislivello: 590 metri circa
Disponibilità acqua: Ruscelli lungo il sentiero
Punti d’appoggio: Rifugio Alpe Corte
Dove pranzare: Pranzo al Sacco nei pressi della Baita GAN Nembro

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Questo post è stato modificato 3 Giugno 2020 21:19