Scopri la Corna Busa in splitboard, il riparo naturale ai piedi del Pizzo Camino
Tra credenze popolari, boschi, montagne rocciose e impianti di sci abbandonati.
Risalire le piste di Schilpario per ammirare la bellezza del Pizzo Camino nei pressi della Corna Buca.
Si torna in Val di Scalve, dopo essere stati al Monte Campioncino, con questa bella e suggestiva escursione adatta agli amanti dello splitboard e dello scialpinismo, per la precisione a Schilpario il “capoluogo” di questo angolo di terra che offre moltissime attrattive per gli amanti dell’outdoor in tutte le stagioni dell’anno.
Questo itinerario vi darà la possibilità di ammirare da vicino le rocciose montagne che dominano la Val di Scalve e vi offrirà la possibilità di godere di ampie vedute una volta arrivati nei pressi del passo di Corna Busa.
Probabilmente gli stessi panorami che nel lontano 1630 han potuto ammirare il “Boscaiolo di Serta” e la sua famiglia. La tradizione popolare racconta infatti che durante la diffusione della temuta peste nella Val di Scalve e nelle borgate dei paesi un boscaiolo con la propria famiglia si avventurò nella valle di Voia per scappare dalla loro sorte.
Risalendo i monti giunsero fino in quella che oggi conosciamo come Corna Busa, un’apertura naturale, una terrazza con vista sul Pizzo Camino. Qui trovarono rifugio e riuscirono a scampare alla peste.
Come raggiungere Schilpario, l’ultimo paese della Val di Scalve.
Il punto di partenza dell’escursione è situato nel comune di Schilpario, l’ultimo centro abitato della Val di Scalve. La stretta valle a V è caratterizzata dal fiume Vezzo che fa da spartiacque tra le provincie di Bergamo e Brescia fino ad arrivare a Darfo Boario Terme attraversando la tanto famosa e caratteristica Via Mala (percorrerla in bici è sempre un’avventura..).
“Verso la Corna Busa con Jenny, Andrea e Susanna”
Per raggiungere il centro di Schilpario si possono usufruire di due vie di accesso, quella che dall’abitato di Darfo Boario risale l’intera valle oppure per chi proviene della Val Seriana la tanto suggestiva e panoramica strada che da Clusone conduce fino al Passo della Presolana, da qui basterà discender il versante opposto e ricongiungersi con la strada Provincia 294 che sale proprio da Darfo Boario.
Una volta arrivati in paese vi basterà seguire le indicazioni per gli impianti di risalita posti in via Paradiso.
Schilpario, impianti di risalita in disuso. Parco giochi per gli amanti delle “pelli”.
Come Foppolo, San Simone e altre località delle nostre amate Orobie anche Schilpario paga il prezzo l’innalzamento della quota neve che sta portando alla chiusura e allo smantellamento di impianti di risalita spremuti negli anni d’oro del boom sciistico.
Seppure un piccolo skilift continua a funzionare nei pressi del campo scuola il resto del comprensorio ai piedi del Pizzo Camino è stato letteralmente smantellato lasciando ampi pendii a disposizione di splitboarders e scialpinisti. Un piccolo comprensorio che vi condurrà alla scoperta della Val di Voia, dei suoi boschi e delle sue malghe.
Risalendo le piste verso la Malga Epolo.
L’itinerario che da Schilpario conduce alla Corna Busa parte proprio dalle “vecchie” piste di sci Schilpario (1150 mslm) dove un ampio parcheggio gratuito vi offrirà la possibilità di partire con le “pelli ai piedi” fin dall’inizio.
Lasciate alla vostra destra l’unico impianto di risalita attivo, dopo pochi minuti il piccolo skilift sarà già alle vostre spalle e sarete immersi nella natura.Solo il rumore delle pelli vi terrà compagnia da questo momento in poi.
Con pendenza regolare ci si avvicina quindi al primo vero muro della giornata, i più temerari lo possono affrontare in modo decido con qualche dietrofront e guadagnare da subito quota, per chi come noi invece decide di mantenere un ritmo più blando una comoda strada forestale alla vostra sinistra vi permetterà di raggiungere comunque un secondo muro (1400 mslm circa).
Qui solo le vostre gambe vi faranno salire fino a quota 1550 nei pressi della Baita Epolo, si tratta di un tratto di pista non più utilizzata che offre la possibilità di fare differenti traiettorie e tracce di risalita. Arrivati quindi al colletto di uscita di questo muro troverete di fronte a voi l’intera massicciata del Monte Susino, mantenete la destra e percorrete qualche centinaio di metri per arrivare nei pressi della Malga Epolo.
“Malga Epolo, ora arriva il bello”
Il muro del pianto, spera di non trovarlo ghiacciato o ventato.
La bellissima conca che ora ci si apre di fronte è la porta di accesso alla Valle di Voia, quel posto incantato dove alte piante sempre verdi costeggiano sentieri bellissimi sia in estate che in inverno. Come spesso accade per raggiungere posti di tale bellezza ci tocca soffrire e sudare e anche in questa occasione il copione si ripete.
Il terzo muro delle giornata si erge ripido in fondo ad un lungo pianoro che vi farà lasciare alle spalle la Malga Epolo, una base larga risale sempre più stretta lungo il pendio di quella che probabilmente era una pista nera. Con qualche dozzina di dietrofront si guadagna rapidamente quota arrivando quindi ai 1740 del colletto d’uscita. Un tratto non da sottovalutare per chi è alle prime armi sia con la splitboard che con gli sci.
La pendenza di questo tratto unita alla presenza di neve ghiacciata potrebbe mettere a dura prova la pazienza dei principianti non offrendo a loro la possibilità di godere della bellissima Valle di Voia che si trova proprio a pochi metri.
L’ingresso della Valle di Voia”
Verso la Corna Busa, l’ultima fatica.
Giunti nella Valle di Voia l’obiettivo è ben visibile, difronte a voi vedrete il passo di Corna Busa posto a 1942 mslm. Differenti le vie di salita che vi si prospettano e saranno le condizioni della neve a suggerire la traccia migliore per giungere al passo.
Il mio suggerimento è quello di mantenersi sulla destra e seguendo quello che in estate è il sentiero CAI 423 costeggiare il boschetto e guadagnare quota fino a portarsi nei pressi del “canalino d’uscita” che dovrete affrontare.
“L’uscita al Passo di Voia”
Tenete quindi la destra e risalite la larga cresta senza particolari difficolta, alzate lo sguardo e potrete ben individuare la Corna Busa che con la sua apertura vi indica l’arrivo del vostro itinerario di salita. Ottimo rifugio per il cambio setup, ben riparato da venti è il posto ideale per contemplare il pendio del vicino Pizzo Camino.
Analizzate la via di discesa e valutate come procedere per il rientro in quel di Schilpario.
“Benvenuti in Corna Busa”
L’itinerario di Discesa verso Schilpario
Due possono essere le vie di discesa verso l’abitato di Schilpario; la prima ripercorre la traccia di salita.
Discendere quindi fino al Passo di Voia prestando attenzione in caso di neve ventata o rigelata e immettersi nel nella valle sottostante fino al rientro al parcheggio.
La seconda possibilità è quella di affrontare il versante nord (passare attraverso il buco nella roccia). Un bel pendio caratterizzato da alberelli mezzi sommersi dalla neve vi offriranno la possibilità di creare traiettorie e slalom naturali.
Questo primo tratto di discesa vi permetterà di arrivare nuovamente nei pressi della Valle di Voia e da lì ricongiungersi con l’itinerario di salita.
“Scialpinisiti alle prese con la seconda variante di discesa”
Considerazioni sull’escursione. Non proprio da principiante
Come in ogni uscita che pianifico o nella quale vengo coinvolto da amici (grazie Andrea, Susanna e Jenny per la compagnia) mi informo e cerco di capire se l’itinerario è fattibile analizzando le condizioni meteo dei giorni precedenti oltre a quelle del giorno stesso e sopratutto alla mia portata visto che molte escursioni per la splitboard sono sconsigliate per via di lunghi traversi o tratti in falso piano.
Leggendo alcune relazioni, avevamo dedotto che questa gita fosse adatta anche ai principianti per via delle ampie piste disponibili con una valutazione Buon Sciatore (BS). Tutto sommato potrebbe risultare tale se le condizioni fisiche sono adeguate (si parla comunque di circa 900m di dislivello in pochi chilometri) e soprattutto se le condizioni della neve sono ottimali visto le pendenze di risalita del secondo muro e del tratto finale.
Studiate quindi il meteo dei giorni o settimane precedenti alla gita, valutando al meglio:
- ultime precipitazioni nevose, quando e quanti cm;
- esposizione dei versanti (in questo caso Nord);
- vento, direzione e velocità;
- temperature.
Non dimenticate a casa i rampanti che per i meno esperti possono trasformare la gita da calvario a “quasi calvario!”
Itinerario svolto in data: 4 Gennaio 2020
Partenza Itinerario: Impianti di risalita – Schilpario (Bg)
Località/Valle: Val di Scalve
Catena Montuosa: Orobie Bergamasche
Cartina: Kompass N. 104
Quota di partenza: 1150 mslm circa
Lunghezza Itinerario: 9 km circa
Dislivello: 800 metri circa
Disponibilità acqua: Fonti naturali non individuate durante il percorso
Punti d’appoggio: Nessuno
Dove pranzare: Alpen Chalet
Questo post è stato modificato 19 Gennaio 2020 19:04