Passo Triomen, a cavallo tra i Piani dell’Avaro e la conca del Ponteranica.
Escursione in splitboard in alta Val brembana nel cuore delle Orobie Occidentali.
Escursione ai Piani dell’Avaro verso la bocchetta del Triomen.
Sei mai stato ai Piani dell’Avaro? Quel bellissimo altopiano fatto di morbide e dolci colline che durante il periodo estivo è meta di pascoli e bovini?
Immaginati questa terrazza a circa 1650 mslm totalmente coperta da soffice neve, un manto bianco baciato dal sole vista la sua totale esposizione a sud che trasforma i Piani dell’Avaro in un naturale solarium invernale.
“Marciando verso nord…”
I Piani dell’Avaro offrono escursioni in tutte le stagioni, in questo particolare periodo dell’anno (Marzo 2020) ho voluto godermi le abbondanti nevicate di fine stagione per andare a scoprire la Bocchetta di Triomen in una escursione in splitboard in compagnia di Beppe e Marco.
Come raggiungere i Piani dell’Avaro.
Situati in alta Val Brembana, i Piani dell’Avaro si raggiungono comodamente da Bergamo percorrendo tutta la valle lambita dal fiune Brembo.
Giunti in prossimità del bivio che conduce a destra verso Foppolo e a sinistra verso Passo San Marco, si mantiene la sinistra risalendo la valle in direzione di Olmo al Brembo. Giunti nell’abitato una seconda svolta a sinistra vi condurrà per una decina di chilometri di salita attraversando gli abitati di Averara, Santa Brigida fino ad arrivare a Cusio.
Usciti dal paese una colonnina vi ricorda il “dazio” di 2 euro per poter accedere al tratto finale della strada che in pochi minuti vi condurrà al parcheggio dei Piani dell’Avaro.
Sguardo verso Nord, occhi puntati sul Monte Avaro e sul Monte Triomen.
Molti i parcheggi disponibili in zona a condizione che si arrivi in un orario decente vista la massiccia affluenza di famiglie, ciaspolatori e sci alpinisti.
Basterà scendere dall’auto e puntare lo sguardo verso nord per notare quel bellissimo anfiteatro composto dal Monte Avaro, Monte Valletto e Monte Triomen.
“Il versante sud, territorio della nostra escursione”
Vista l’ampiezza degli spazi, le ottime condizioni di visibilità con gli occhi si inizia a disegnare la macro traccia di risalita, si individuano quelli che possono essere i punti di riferimento e si inizia questa nuova escursione verso il Passo di Triomen.
Breve la salita ma immenso il panorama raggiunto il Passo Triomen.
L’escursione di per se non è molto lunga, infatti si sviluppa complessivamente in 5 km circa. Il dislivello è alla portata di tutti e le pendenze non sono nulla di proibitivo.
L’importante e trovare delle buone condizioni di tenuta del manto nevoso in quanto già poco dopo qualche centinaio di metri si deve effettuare un “traverso” per portarsi a ridosso del Monte Avaro.
Qui dopo aver oltrepassato un piccolo avvallamento si riprende quello che in periodo estivo è il sentiero CAI 109A che conduce fino al valletto di intersezione tra il Monte Avaro e il massiccio Valletto/Triomen.
“Incrocio innevato!”
Verso il Passo Triomen, zig zag e si sale di quota
Arrivati nei pressi “dell’incrocio innevato” sopra mostrato vi troverete davanti ai vostri occhi la bellezza delle Orobie Occidentali con il Pizzo Tre Signori a dominare tra le vette più alte,
Tenendo la destra ci si approccia ad imboccare l’ultimo tratto di itinerario che da quota 2060 mslm vi condurrà ai 2205 della bocchetta di Triomen.
Percorrendo un primo tratto in leggera salita ci si sposta sotto la verticale della Bocchetta che potete ben vedere alzando lo sguardo. In condizioni di neve ideali questo ultimo tratto non risulta essere difficoltoso, la musica cambia se il vento e il freddo della notte lavorano la neve rendendola una lastra di ghiaccio…
Per nostra fortuna, ma sopratutto per la mia visto l’utilizzo della splitboard tutto va nel migliore dei modi e in pochi minuti ci troviamo alla bocchetta.
A nord della Bocchetta i laghi di Ponteranica e il Monte Ponteranica.
Giunti alla bocchetta sono quattro le possibilità di divertimento. Scendere dal versante nord e andare alla scoperta della Conca dei Laghetti di Ponteranica, armati di prudenza e attenzione risalire il Monte Valletto alla vostra sinistra (con riferimento il nord), con maggiore prudenza risalire la cresta alla vostra destra per arrivare in vetta al Monte Triomen oppure girare i tacchi e tornare a valle verso i Piani dell’Avaro.
“Verso i laghi di Ponteranica sommersi dalla neve”
Noi a dire il vero una discesa ai laghetti di Ponteranica l’abbiamo fatta… l’itinerario di ritorno si stava facendo complicato e quindi abbiamo deciso di ripellare e tornare alla Bocchetta.
Rientro ai Piani dell’Avaro in neve in fase di trasformazione.
L’importanza di studiare l’itinerario, il meteo (in questo caso le temperature) e l’esposizione dei versanti possono trasformare la vostra escursione da stupenda a poco gradevole proprio nel momento più divertente della giornata. La discesa.
Fortunatamente siamo stati in grado di giocare d’anticipo e iniziare la discesa ancor prima che il caldo sole che puntava sul versante sud potesse trasformare la neve caduta i giorni precedenti in una massa umida, pesante e appiccicosa.
“Verso la Bocchetta Triomen”
Seguendo l’itinerario di salita abbiamo quindi disceso il versante Sud fino a raggiungere il parcheggio dove era ormai impossibile trovare un posto per parcheggiare.
Man mano che ci si abbassa di quota era “palpabile” e notevole il cambiamento del manto nevoso, questo ci ha permesso di capire e metterci in condizioni di valutare alcuni passaggi e alcune varianti che han reso il rientro in ogni caso “frizzantino” in tratti con neve in accumulo e depositi di polvere.
“Beppone e Marco pronti alla discesa!”
Raccomandazioni, esposizione e temperature.
Prima di salutarvi volevo semplicemente ricordare ancora una volta quanto è importante dar vita ad un’analisi dell’itinerario scialpinistico ma anche semplicemente con le ciaspole ai piedi per evitare in primis di fare una fatica mostruosa ma ancor peggio per evitare situazioni poco piacevoli. Valanghe!
Questo itinerario, seppure semplice nell’atto fisico è un bel banco di prova e di studio. La sua totale esposizione a Sud trasforma nei giorni con temperature alte e cielo sereno la neve dando vita a stratificazioni deboli per via del peso della neve di superficie che sciogliendosi si trasforma in acqua.
“Piano piano arrivo anch’io”
In condizioni simili anche leggeri carichi, come quelli del passo di un gruppo di ciaspolatori o il passaggio di sci, possono provocare il distaccamento di valanghe di fusione o a strati.
Entrambi i fenomeni non sono da sottovalutare, avere un occhio puntato ai pendii che ci circondano e saper riconoscere le diverse fasi di trasformazione della neve durante l’escursione giornaliera possono essere di grande aiuto per un rientro in sicurezza senza togliere nulla al divertimento!
Invia il file a:
Itinerario svolto in data: 7 Marzo 2020
Partenza Itinerario: Piani dell’Avaro
Località/Valle: Val Brembana
Catena Montuosa: Orobie Occidentali
Cartina: n.p
Quota di partenza: 1690 mslm circa
Lunghezza Itinerario: 5 km circa
Dislivello: 560 metri circa
Disponibilità acqua: Fonti naturali non individuate durante il percorso
Punti d’appoggio: Nessun punto di supporto lungo l’itinerario.
Dove pranzare: Bar e Rifugio nei pressi del punto di partenza.
Questo post è stato modificato 13 Marzo 2020 20:14