Monte Guglielmo, una terrazza naturale con vista sulla Pianura Padana.
Natale con i tuoi, prima però alba in vetta al Golem con la Splitboard (in spalla).
Monte Guglielmo, lo vedi tutti i giorni dalla pianura perché non scoprirlo a Natale?
Qualche curiosità su questo immenso panettone delle Prealpi Bresciane.
Natale, tempo di panettoni ed ecco che oggi (25 Dicembre) in compagnia dell’instancabile Davide decidiamo di andare a toccare la neve zuccherina e polverosa che ricopre il Monte Golem (Monte Guglielmo).
Il Monte Guglielmo, ben riconoscibile dalla Pianura Padana, è la montagna per eccellenza dei bresciani ed è la prima montagna che vedi innevata quando le condizioni fanno cadere sui suoi alti pascoli la tanto aspettata neve.
La sua vetta è indicata nella Cima Castel Bertino a 1957 metri sul livello del mare e in giornate particolarmente limpide è possibile vedere dal lago d’Iseo l’imponente antenna posta sul versante sud della stessa cima.
L’origine del nome Monte Guglielmo è frutto di un errata traduzione del gergo lombardo Golem che vuole indicare con quel termine il “Culmine” e non di certo il nome Guglielmo. Alè gnoranza esclamerebbero in qualche bar della bassa bergamasca!
Il Golem, o monte Guglielmo è la porta di ingresso di quella dorsale montuosa che divide la Val Trompia dal Lago d’Iseo e la bassa Val Camonica. Da qui percorrendo la dorsale si possono dar vita a lunghi itinerari in bici gravel ed escursionistici.
La sua posizione permette di godere di un panorama unico e per questo motivo abbiamo deciso di fare una corsa contro il tempo per vedere l’alba proprio il giorno di Natale.
“Guardando verso sud-ovest, il Lago di Garda”
Punto di partenza, Rifugio Croce di Marone.
Hai Paura del Buio? Allora preparati a vivere un’esperienza unica perché la strada che ti condurrà al punto di partenza è avvolta nelle tenebre più scure in una valle laterale dove il sole fa capolino solo pochi giorni durante l’anno… e in inverno si dimentica di questi chilometri di strada che conducono al Rifugio Croce di Marone.
Per raggiugnere il punto di partenza è molto semplice, vi basterà giungere nei pressi della cittadina lacustre di Iseo e per mezzo della Statale che conduce in Val Camonica (SP 510) percorre svariate gallerie per poi lasciare la stessa nei pressi di Colpiano-Marone.
Usciti dalla svincolo tenere la sinistra e imboccare “via per Zone”, pochi tornanti e inizierete a guadagnare quota fin quando dopo aver superato una paratoia dovrete svoltare bruscamente a destra per imboccare una piccola e stretta strada.
“Alone in the Dark”
Cinque, sei chilometri tra boschi e falesie fino a sbucare nei pressi del Rifugio Croce di Marone. Il parcheggio è ampio e comodo se arrivate in un orario decente, tenete presente che l’itinerario è battuto da ciaspolatori e arrivare in un orario “da colazione al bar” potrebbe costringervi a fare qualche manovra per posteggiare.
Zaino e… splitboard in zaino. Si inizia a camminare.
Il monte Guglielmo come dicevo è ben visibile dalla bassa pianura bresciana e bergamasca, erano parecchi giorni che tenevo monitorato la sua vetta anche grazie alle bellissime giornate limpide che mi han portato a salire in vetta con le prime luci del giorno.
La quota neve purtroppo è ancora alta e quindi la prima ora di camminata ci costringe a portare negli zaini sci e splitboard con la speranza di vedere il manto nevoso sotto i nostri piedi quanto prima possibile.
Parcheggiata l’auto, basta seguire la strada forestale che sale inizialmente con una buona pendenza per poi “spianare” subito dopo la barra che limita l’accesso ai veicoli autorizzati. Poche centinaia di metri e il primo tornante ci invita a svoltare a sinistra (a destra esiste una variante ma ve ne parlo dopo) per camminare sotto un cielo stellato e qualche tratto con neve ghiacciata.
La camminata continua lenta ma costante per alcuni chilometri fino a raggiungere il Rifugio Malpensata, superato il rifugio si abbandona quindi il bosco e le prime luci del giorno iniziano a colorare il cielo come solo l’alba di un nuovo mattino sa fare.
Alcuni tornanti in ambiente ampio e aperto ci conducono a 1550 metri sul livello del mare, i primi raggi di sole arrivano a toccare il monte Rosa che si intravede lontano e in poco più di un’ora arriviamo nei pressi della Malga Guglielmo di Sotto.
“Malga Guglielmo di Sotto”
Prima neve, pelli e grinta. Ora arriva il bello.
Proprio nei pressi della Malga Guglielmo di Sotto incontriamo la prima neve degna di essere chiamata tale. Giù gli zaini, cambio calzature e pronti a pellare i rispettivi strumenti di “tortura”.
Un sollievo avere la splitboard sotto i piedi, la salita sembra essere meno sofferente e piano piano continuiamo seguendo la strada forestale che ci condurrà a quota 1750 nei pressi della Malga Guglielmo di Sopra.
Qui iniziamo a vedere sulla nostra destra la grande struttura del Redentore che indica il nostro punto di arrivo, a sinistra si vede sbucare dal colletto il rifugio Almici (chiuso!). Incuranti della pendenza decidiamo di affrontare questi 200 metri circa di dislivello che ci dividono dal colle di fronte a noi. Pendenze che arrivano a sfiorare il 25% mettono a buona prova le nostre gambe e le pelli della tavola.
Fortunatamente la neve riportata dal vento ha dato vita ad accumuli farinosi che ci han permesso di affinare la tecnica con dietro front infilati da manuale CAI, creando delle micro-tracce risaliamo il colle e sbuchiamo con un po’ di affanno sulla prima terrazza naturale che apre la vista sulla sottostante Val Trompia e le Prealpi Bresciane.
“La vetta è vicina!”
Qui il vento ha dato vita ad un ultimo tratto ventato, con neve ghiacciata. Passi brevi e sicuri ci portano quindi ai piedi del Redentore per godere del panorama con uno sguardo verso sud si può vedere l’intera Franciacorta, il Lago d’Iseo e gli Appennini.
Panorama, Sole e goduria in neve farinosa.
Arrivati in vetta al Monte Guglielmo è obbligo godersi il panorama che ci viene offerto, molte le persone presenti alle 8.30 del mattino. Il tempo di qualche foto, uno scambio di auguri con i presenti e giù verso l’auto.
Il primo tratto che dal Redentore conduce al colletto risulta ventato e ghiacciato, nulla di problematico giusto un po’ di prudenza.
Teniamo quindi la nostra sinistra e senza esitare molto ci buttiamo nel pendio da poco risalito mantenendoci sulla sinistra andando a giocare con quello strato farinoso di neve riportata dal vento (25 cm buoni).
L’esposizione a nord ovest di questo pendio ci ha permesso di discendere fino alla Malga Guglielmo di Sopra in totale sicurezza per arrivare per mezzo di un falso piano nuovamente sulla strada forestale perfettamente innevata.
Divertimento finito, splitboard in spalla e giù verso l’auto.
Il gioco è bello quando dura poco… e anche in questa giornata di Natale le regole son state le stesse. Dopo aver sciato solo per 350 metri di dislivello ci troviamo costretti a tornare nell’assetto “mulo da soma”.
Zaino in spalla e si discende per gli ampi prati tagliando dove possibile i tornanti che ora con la luce del sole appaiono noiosi. Ci abbassiamo di quota rapidamente fino ad arrivare nuovamente nei pressi del Rifugio Malpensata.
Qui una mulattiera discende nel bosco alla nostra sinistra, decidiamo di seguirla per guadagnare tempo e in pochi minuti ci ritroviamo nuovamente al primo tornante, l’auto ci aspetta per una corsa contro il tempo per arrivare a casa e mettere le gambe sotto il tavolo per il pranzo di Natale in famiglia.
“Un rammaricato Davide, ma comunque soddisfatto!”
Natale al Golem… considerazioni.
Ottima esperienza seppure breve, decidere di saltare i classici festeggiamenti della vigilia per una sveglia alle quattro del mattino è stata una scelta coraggiosa che è stata ripagata dall’alba che ci ha accompagnato durante le prime ore del mattino.
Davide ancora una volta si è confermato quel compagno di avventura che senza troppe domande decide di seguirmi in queste attività! Grazie!
Mi auguro che il Monte Guglielmo possa andare presto in condizioni per una vera uscita snowalp con partenza dal Rifugio Croce di Marone o ancor più a bassa quota, questo itinerario (potete scaricare la traccia GPX gratuitamente qui sotto) è percorribile anche con le ciaspole e lo consiglio vivamente se siete insonni o se semplicemente vogliosi di vedere la nascita di un nuovo giorno!
“Questo è quello che potrete vedere”
Itinerario svolto in data: 25 Dicembre 2019
Partenza Itinerario: Rifugio Croce di Marone – Zone (Bs)
Località/Valle: Val di Scalve
Catena Montuosa: Prealpi Bresciane
Cartina: N.P
Quota di partenza: 11905 mslm
Lunghezza Itinerario: 12 km circa
Dislivello: 750 metri circa
Disponibilità acqua: Nei pressi della Malga Guglielmo di Sotto
Punti d’appoggio: Rifugio Almici
Dove pranzare: Rifugio Croce di Marone
Questo post è stato modificato 17 Gennaio 2020 20:24