Scopri il territorio di Vilminore percorrendo la dorsale del Monte Sasna
Da Nona un itinerario con panorama unico sulla Presolana e le alte vette Orobiche.
Benvenuti in quello che a mio avviso è uno dei più sbalorditivi ambienti di montagna sulle nostre amate Orobie.
I panorami che offre questa escursione con partenza e arrivo a Nona li reputo unici e cosa ancora più interessante è che per effettuare questo percorso non serve avere doti speciali di resistenza o competenze tecniche di alta montagna.
Per godere al meglio di quello che ti aspetta lungo questa escursione in montagna ti consiglio di verificare il meteo, giornate di cielo limpido senza nuvole o nebbia renderanno la tua giornata memorabile.
Il Trentino in Val di Scalve?
Son sincero, appena uscito l’abitato di Nona mi son messo a canticchiare la canzone dei Loacker, pensavo di essere in Trentino.
“Loacker che bontà!”
Pascoli verdi, boschi di conifere e roccia, tanta roccia. La Presolana con la dorsale del Ferrante e Ferrantino andavano ad aumentare il bellissimo quadro che potrai notare fin da inizio escursione.
Come raggiungere Nona punto di partenza e arrivo dell’escursione.
Un piccolo paese incastrato in Val di Scalve. Un gruppo di case che da vita ad un piccolo borgo tranquillo e isolato dal mondo tanto che parlando con un anziano del posto il Covid pare non essere arrivato da quelle parti…
Raggiungere Nona non è poi così difficile, per chi arriva dalla Val Seriana si consiglia di superare il Passo della Presolana, discendere per qualche chilometro e seguire le indicazioni per Colore.
Una volta giunti a Colore non potrete sbagliare si continua lungo la strada principale fino a raggiungere Taveno e a quel punto in pochi chilometri sarete arrivati a nona.
Per chi invece risale la via Mala e decide di percorre la Val di Scalve fino giungere nei pressi di Sant’Andrea dove con una svolta verso sinistra (SP 61) si potrà prima raggiungere l’abitato di Bueggio per poi seguire le indicazioni per Nona.
Pronti via, si parte lungo il sentiero per il Passo della Manina.
Trovare posteggio non è mai semplice in certi borghi di montagna ma a Nona, dietro la chiesa parrocchiale è presente un ampio parcheggio che permetterà ai mattinieri di trovare posteggio in modo pratico e veloce.
L’escursione prende proprio il via dal centro paese, tenendo le spalle al sagrato della chiesa si entra in una stretta stradina che in pochi minuti di cammino vi condurrà all’imbocco del sentiero CAI 408.
Verso Baite Case Rosse.
Una volta incamminati lungo il sentiero CAI 408 inizierete a guadagnare in modo graduale quota, in meno di due chilometri avrete la possibilità di vedere i primi scorci di “Trentino” e in poco tempo arriverete nei pressi di Baite Case Rosse senza neppure accorgervi.
Il sentiero fino a Baite Case Rosse è più simile ad un strada forestale che si può percorrere anche in MTB o Gravel, pendenza costante e un fondo compatto renderanno la vostra camminata una vera e propria passeggiata.
Lo sguardo in modo naturale andrà a cercare i verdi pascoli e la Presolana, che con il suo massiccio roccioso domina la zona. Giunti nei pressi di Baite Case Rosse (quota 1625 mslm circa) inizierete a vedere di fronte a voi il primo obiettivo di giornata. Il passo della Manina.
“Località Baite Case Rosse”
Passo della Manina, terra di confine e valico per la Val Seriana.
A quota 1799 mslm troverete il passo della Manina che delimita i territori dei comuni di Lizzola e di Vilminore di Scalve. Alla vostra sinistra avrete modo di vedere il rifugio Mirtillo e gli impianti di risalita di Lizzola e alla vostra destra la vetta del Monte Sasna secondo obiettivo dell’escursione.
Pochi metri alla destra del Passo della Manina troverete un ottimo punto panoramico che vi permetterà di dar spazio alla vostra immaginazione. Proprio nei pressi della chiesetta della Manina vi troverete di fronte le alte terre Orobiche.
I Giganti sono proprio davanti ai vostri occhi e sarà praticamente impossibile non notare il Pizzo Coca, il Redorta, il Diavolo e il Diavolino. In un angolo di 180 gradi avrete la fortuna di ammirare le più alte vette che caratterizzano la Val Seriana e la Val Brembana e vi basterà voltarvi di altri 180 gradi per vedere la Presolana, il Ferrante, il Ferrantino e in lontananza il Pizzo Camino
“Uno sguardo verso l’alta Val Seriana in direzione Rifugio Curò”
Monte Sasna lungo la dorsale che separa Val Seriana e Val di Scalve.
I prati sono verdi e le i fiori ricoprono i pascoli, cespugli di rododendri in fiore creano “macchie” di colore qua e là mentre il Monte Sasna osserva indisturbato gli escursionisti che risalgono i suoi pendii.
Altri due chilometri di cammino che vi condurranno in vetta al Monte Sasna. Lasciando alle vostre spalla la chiesetta della Manina avrete la Val Seriana alla vostra sinistra e la Val di Scalve a destra, camminate in modo tranquillo e sicuro lungo questa larga dorsale che pian piano aumenta di pendenza e vi permetterà di raggiungere la croce di vetta a quota 2216 mslm.
“In lontananza la Chiesetta del Manina”
Raggiungere la vetta non comporta grandi rischi e pericoli, il posizionamento di un ponte di legno facilita il passaggio in un tratto dove le piogge han fatto franare parte del terreno sottostante.
La conformazione di questo monte dalle linee dolci lo rende una meta adatta a tutti previo un buon allenamento e resistenza oltre ad essere meta di molti appassionati di splitboard e sci alpinismo.
Si torna verso Nona lungo il Sentiero CAI 409
Una volta giunti in vetta il grosso della fatica è superato, non per questo abbassare la guardia lungo il primo tratto di discesa che a volte si confonde con prati. La presenza di paletti segnavia vi facilita l’individuazione del sentiero che inizialmente vi farà perdere di quota abbastanza rapidamente.
“Aiutatevi con questi Omoni di Pietra”
Dopo aver oltrepassato un laghetto il sentiero scenderà verso destra proponendo di fronte a voi nuovamente il Barbarossa, Ferrante e Ferrantino.
Da man mano che perderete di quota il sentiero da semplice traccia si trasformerà sempre più in strada forestale fino a giungere su di una seconda dorsale.
Giunti al suo termine svoltare a destra dove per mezzo di un grande curva verso sinistra raggiungerete Baite Saline a 1750 mslm circa.
“Vista su Baite Saline”
L’itinerario continua indisturbato all’interno di ampi pascoli e praterie di montagna fino 1600 mslm dove per mezzo di una serie di tornanti si discende il costone e si inizia a dar vita alla chiusura dell’anello. Avrete percorso a questo punto circa 8/9 chilometri.
In pochi istanti vi troverete nuovamente in un bosco e poi nuovamente in un pascolo per poi trovarvi il sentiero che giunge dalla Diga del Gleno alla vostra sinistra.
Continuate lungo il sentiero mantenendo la destra per giungere quindi al parcheggio di Nona e ultimare così la vostra escursione.
“Marta futura accompagnatore di Media Montagna per la prima volta sulle Orobie”
Se le foto non han reso la bellezza, andate ed esplorate!
Prendete questo mio invito e uscite dalle grandi e trafficate valli, andate ad esplorare posti nuovi. Informatevi contattando direttamente la Pro Loco di Vilminore che saprà darvi utili consigli.
Come detto l’itinerario è alla portata di tutti coloro che abbiano avuto già un primo approccio alla montagna e un buon allenamento nelle gambe. Gli occhi e lo spirito gioveranno dei panorami; provare per credere!
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Itinerario svolto in data: 14 Giugno 2020
Partenza Itinerario: Nona – Vilminoire
Località/Valle: Val di Scalve
Catena Montuosa: Orobie
Cartina: Kompass 104
Quota di partenza: 1350 mslm circa
Lunghezza Itinerario: 11 km circa
Dislivello: 850 metri circa
Disponibilità acqua: Ruscelli lungo il percorso
Punti d’appoggio: Nessun rifugio lungo il percorso
Dove pranzare: Nessun rifugio lungo il percorso