Itinerario ad anello alla scoperta della Val Sanguigno e i Laghi di Valgoglio!
Nuovamente in alta Val Seriana anche per questo nuovo itinerario di montagna che ho pianificato, studiato, preparato e poi finalmente percorso grazie alle ottime condizioni meteo che il mese di Giugno ci sta offrendo.
Con questa escursione vorrei portarvi in ambienti montani che spesso non consideriamo, e sto parlando della Val Sanguigno, per poi trasportarvi invece sulla strada del ritorno su percorsi più battuti e frequentati grazie alle bellezze dei Laghi della Valgoglio.
La “sgambata”, sì circa 26 km di itinerario con 2000 metri di dislivello non è proprio una passeggiata e consiglieri questa escursione a quelle persone che conoscono bene i limiti della propria preparazione fisica in quanto fin dal primo metro la strada è tutta in salita. Ma andiamo per ordine.
“La preziosa acqua di Valgoglio!”
Valgoglio è un piccolo comune montano dell’Alta Val Seriana e conta, insieme alle frazioni di Novazza e Colarete, circa 600 abitanti.
ll nome del paese deriva dalla valle in cui esso è inserito, la quale a sua volta deve il nome al torrente che la bagna; il torrente Goglio che sfocia nel Fiume Serio una volta raggiunto l’abitato di Gromo.
Documenti antichi parlano dell’estrazione del ferro con il quale venivano forgiate le armi in epoca Medioevale, dell’argento per la realizzazione di monete e in tempi a noi vicini della scoperta di modeste quantità d’uranio. Attualmente il comune vive, o meglio sopravvive, grazie al turismo estivo, alla forza e alla potenza dell’acqua che ha creato una vera industria idroelettrica.
Scopriamo le terre di mezzo tra Val Seriana e Val Brembana.
Con partenza dal Bar della Diga Valgoglio, a circa 940 mslm, (ampio parcheggio a pagamento con Gratta e Sosta da 5€) procedere verso la centrale idroelettrica situata alla vostra sinistra. Percorsi pochi metri già ci troverete difronte a voi il primo dubbio della gioranta… a sinistra la direttissima che conduce alla Baita Gianpace e alla vostra destra un sentiero più turistico che conduce alla medesima destinazione e all’imbocco della Val Sanguigno.
Opto per la soluzione più breve e più ripida e in pochi minuti mi trovo a superare il primo “muro” che affianca il bosco e risale rapidamente il versante fino ad intersecare il sentiero “normale”. Con passo spedito e a volte correndo (premetto che questo itinerario è stato affrontato in ottica di allenamento per del sano trailrunning) raggiungo l’altezza del Rifugio Gianpace (1340 mslm) che lascio alla mia sinistra per immettermi a tutti gli effetti nella verdissima e ricca d’acqua Val Sanguigno.
“A voi la scelta”
Seguo il sentiero CAI 232 che risale con pendenza costante lungo la valle, oltrepasso in linea d’aria il passo Zulino che mi permette di intravedere il massiccio dell’Arera e a fiato corto guadagno quota saltando tra un ruscello e l’altro fino ad arrivare ai piedi del Passo del Farno (2310 mslm circa). Qui attraverso un deposito di neve e affronto l’ultimo tratto di salita che ,i aprirà poi la vista verso il Lago Gemelli e l’omonimo passo (2310 mslm circa).
“Il passo Zulino, l’Arera e la Luna”
Con il monte Conte alla mia sinistra e il Pizzo Farno alla mia destra scendo verso la conca del Lago Gemelli (1980 mslm), con un po’ di difficolta iniziali dovute alla presenza di neve e all’assenza di un sentiero ben definito mi abbasso di quota fino a raggiungere la sponda orientale dello specchio d’acqua.
Poco più di un chilometro di corsa in falsopiano mi fanno raggiungere il Rifugio Lago Gemelli. Il tempo di “ricaricare” le borracce e ritorno sui miei passi attraversando nuovamente la diga artificiale e proseguendo lungo il sentiero che conduce al Lago Colombo.
“Verso il Rifugio Lago Gemelli Costeggiando il Lago”
Di fronte a me il Pizzo del Becco, duro e roccioso mi scruta sapendo bene che quest’anno mi sono allenato grand poco per la corsa in montagna, ma poco importa mi ricarico la mente con i panorami per affrontare l’ultima vera difficoltà della giornata. Giunto al Lago Colombo infatti attraverso la diga e mi porto sul versante nord del lago seguendo il sentiero CAI 214 che costeggia per circa un chilometro il perimetro del lago.
Da li a poco la “strada” si fa nuovamente in salita verso il Passo d’Aviasco, una bellissima e dura salita che mi offre il tempo di voltarmi a riprendere fiato e ammirare la bellezza del Lago Colombo mentre il colletto che segna l’arrivo al Passo d’Aviasco si fa sempre più vicino.
” Mai dare le spalle al Lago Colombo, ecco cosa potresti perderti”
Arrivato quindi a quota 2280 mslm mi ritrovo in un vero incrocio di sentieri che meriterebbero di essere percorsi e scoperti ma per questa giornata il mio itinerario è ben impresso… si scende verso Valgoglio attarvearsando l’intera valle e i suoi famosi laghi.
Il panorama che mi si apre davanti agli occhi una volta raggiunto l’inizio della discesa è unico; uno stambecco incurante della presenza di alcuni escursionisti continua a brucare erba fresca e verde. Rimetto i bastoncini nello zaino e mi accingo a discendere la valle seguendo il sentiero CAI 229 che in pochi istanti mi porta a ridosso del Lago d’Aviasco.
Nei pressi della diga artificiale a valle si può svoltare a destra e seguire il sentiero 268 o procedere quel quello che a mio avviso risulta essere il percorso più naturalisti e alpino della zona. Tra gradoni, passaggi stretti, catene di sicurezza e ambiente roccioso raggiungo la parte settentrionale del Lago Nero e lascio alla mia sinistra il Lago Campelli Alto fino a superare il Lago Campelli Basso.
“L’inizio della discesa verso i 5 Laghi della Valgoglio”
Il pizzo Cernello è lì sulla mia sinistra e in qualche minuto si arriva al lago Cernello dove alla baita del CAI di Alzano Lombardo qualcuno sta preparando polenta, cipolle e salsiccia. La sosta è obbligata ma giusto il tempo per approvvigionarmi di acqua fresca e imboccare il sentiero 228 che mi conduce al Lago Sucotto e intercettare la condotta Verde che scende dritta verso la Centrale di Valgoglio.
A questo punto, dopo circa 21 km di itinerario si riesce ad intravedere dall’alto l’abitato di Valgoglio nostro punto d’arrivo.
Da quota 1800 mslm ci si porta in pochi chilometri al punto di partenza passando però prima in un bellissimo bosco che mi conduce verso il fondo valle. Interseco la Condotta Verde (qui un sentiero diretto costeggia la stessa condotta fino al Ristoro Cinque Laghi) continuo procedendo nel bosco e arrivo prima al ristorante in località Bortolotti e poi nuovamente sul sentiero 323 che mi conduce alla Centrale Idroelettrica di Valgoglio concludendo così un itinerario che offre ambienti alpini molto interessanti.
Una prima parte di percorso caratterizzata dalla presenza di pochissimi escursionisti si contrappone alla più “commerciale ” domenica presso le Orobiecenter passando dal Rifugio Laghi Gemelli per poi incontrare una sorte di “Rimini Alpina” dove centinaia e centinaia di persone si rilassano nei pressi dei laghi più accessibili della Valgoglio.
“Bellavita alla Baita Cernello”
Vista l’esposizione delle valli e dei sentieri percorsi consiglio una partenza nelle prime ore del mattino così da sfruttare il cono d’ombra della val Sanguigno e non trovarvi in un “deserto” con il sole sopra la testa. Se avrete un passo veloce e deciso riuscirete a percorrere grand parte del sentiero che conduce al Lago Colombo in ombra così da affrontare l’ultimo tratto verso il Passo d’Aviasco con qualche energia in più.
Vorrei sottolineare nuovamente che l’itinerario è da ritenersi medio-lungo e che a passo normale (camminata costante) potrebbe richiedere anche 10 ore di cammino con relative soste. Programmate al meglio la vostra escursione, studiando e monitorando il meteo, portandovi qualche boccone per integrare le energie e sopratutto tenete bevuto come insegnano gli amici di Bg Birra.
“Dimenticavo, c’è anche la funicolare se hai il Badge Enel”
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Traccia Gps: Link diretto alla Traccia
Itinerario svolto in data: 23 Giugno 2019
Partenza Itinerario: Valgoglio.
Località/Valle: Alta Val Seriana.
Catena Montuosa: Orobie Bergamasche
Cartina: Kompass n° 104 Alpi Orobie Bergamasche
Quota di partenza: 985 mslm
Quota massima: 2290 mslm Passo d’Aviasco
Dislivello: 1800 m circa
Acqua sull’itinerario: in abbondanza in tutta la Val Sanguigno, Rifugio Gemelli e baita del Cernello.
Dove Mangiare: a termine del giro ad anello presso il bar della Diga di Valgoglio
Questo post è stato modificato 19 Gennaio 2020 18:56