Sulla cresta di Gaino, tra rocce calcaree, verticalità e con lo sguardo al Lago di Garda.
Il meteo fa i capricci? Nessun problema si cambia meta e si studia un nuovo itinerario per poter comunque godere della bellezza della montagna e dell’arrampicata. Sì arrampicata perché oggi, con gli amici della Scuola Cai Valcalepio, siamo andati a toccar con mano la roccia… una roccia calcarea che contraddistingue la famosa Cresta di Gaino in provincia di Brescia.
Gaino è una piccola frazione del comune di Toscolano Maderno sulla sponda bresciana del Lago di Garda, sorge in una piana prevalentemente coltivata da ulivi dove alle sue spalle padroneggia la valle del Torrente Toscolano, il monte Pizzicolo e il monte Castello nostro punto d’arrivo dell’escursione di oggi.
Il borgo è facilmente raggiungibile percorrendo la sponda bresciana del lago di Garda, raggiunto il centro abitato di Toscolano Maderno dove svoltando a sinistra potrete seguire le indicazioni per Gaino. La strada si fa stretta e la salita sempre più ripida, superato il paese seguire le indicazioni per il monte Castello, un tornate stretto verso destra e subito dopo uno verso sinistra vi faranno guadagnare quota rapidamente, superate l’agriturismo Scuderia Castello e dopo qualche metro sulla sinistra troverete uno spiazzo dove parcheggiare.
L’itinerario parte proprio da qui, riprendere quindi la strada e proseguire per le indicazioni Monte Castello, troverete un cartello informativo in merito al sentiero per Escursionisti Esperti, svoltate quindi a sinistra e seguite il tracciato per circa 15/20 minuti fino a raggiungere i piedi della parete di roccia che darà il via alla arrampicata.
“Attenzione Escursioni Esperti only”
Vi troverete di fronte una bella parete attrezzata di spit che vi permetterà di scegliere il vostro punto di partenza, la parte più a destra ha un grado di verticalità più elevato, l’acqua non è riuscita a lavorare il calcare ed offre di conseguenza piccoli appigli per mani e pieni… noi abbiamo evitato di fare figure già al primo tiro e dopo aver attrezzato una “sicura” con l’ausilio di una pianta abbiamo dato via alla nostra arrampicata in una zona dove venature, appigli per le mani e piccoli gradini han favorito l’arrivo in sosta del nostro capo cordata Gabriele che con grande tranquillità ha raggiunto la sosta ed ha dato modo a Massi e a me di risalire il primo tratto in sicurezza.
“L’attacco per le creste di Gaino”
Una volta raggiunta la prima sosta siamo riparti in progressione per il secondo tiro di corda che offre la possibilità di muoversi abbastanza liberamente senza seguire un percorso obbligato. La roccia delle creste di Gaino permette proprio di “giocare” grazie alla presenza di numerose prese solide e sicure, di integrare con friend o fettucce per offrire un grado di sicurezza maggiore. In questo caso la sosta è stata costruita alla base di un ramo solido che troverete alla vostra sinistra; ovviamente con una corda più lunga ed una legatura a due avremmo potuto evitare questa sosta e spostarci qualche metro più in alto per attrezzarla in una posizione più comoda.
Il terzo e quarto tiro non si differenzia molto dal secondo, la natura e l’ambiente offre veramente di tutto per procedere sicuri e le pendenze agevolano una salita veloce anche se a volte i torrioni che si incontrano lungo il percorso ci fanno ricordare che l’ambiente e la via è per Escursionisti Esperti. La prima parte di arrampicata si conclude quindi con questi quattro tiri ma l’itinerario non è di certo finito qui.
“Il Calcare delle Creste di Gaino”
Alle vostre spalle il lago di Garda vi osserva costantemente e ti vede se tiri un rinvio… mentre la croce del Monte Castello lentamente sembra avvicinarsi sempre di più. La via continua su creste, massi e rocce stabili, con tratti esposti e aerei dove l’attenzione e la prudenza non si deve mai abbassare.
Tra una dissarampicata, dei passaggi su sentiero all’interno della vegetazione si raggiunge l’anticima a quota 848 mslm, qui l’ultima fatica vi porterà a raggiungere la vetta del monte Castello dove la vista spazia a 360 gradi sull’intero Lago di Garda.
“La croce di vetta del Monte Castello”
Beh ora arriva la discesa, che vi permetterà di chiudere la vostra escursione in un bel giro ad anello. Lasciando la croce di vetta alle vostre spalle scendere procedendo per qualche metri lungo la cresta per poi svoltare alla vostra sinistra prendendo il versante Nord del monte.
Dei bolli rossi e delle corde vi aiuteranno a non perdere la retta via e discendere in sicurezza per qualche centinaio di metro. Vi troverete all’interno della vegetazione e dopo un tratto di traverso si arriva ad un passo che vi permetterà di portarvi nuovamente sul lato “vista lago” in direzione di Gaino.
“Con Massi a “tirare” i Sassi!”
Qui proseguendo in mezza costa ci si riporta praticamente al disotto della vetta, il sentiero è reso riconoscibile grazie ai bolli bianchi-rossi che vi condurranno lungo il bosco con alcuni tratti cementati fino a raggiungere la strada per Gaino dove ad inizio mattina abbiamo preso la deviazione per la via di Roccia. Pochi minuti ancora e sarete nuovamente al parcheggio.
Essendo la parete esposta a Sud-Ovest e visto il biancore della roccia è sconsigliato effettuare questa via nelle ore più calde delle giornate estive, potreste trovarvi come delle lucertole al sole… l’assenza di acqua lungo l’intera via non è da sottovalutare visto che comunque lo sforzo fisico prolungato (circa 3/4 ore) potrebbe giocarvi brutti scherzi.
“Progressione in Conserva… di pomodoro!”
Traccia Gps: N.P.
Itinerario svolto in data: 26 Maggio 2019
Partenza Itinerario: Nei pressi dell’Agriturismo Scuderia Castello.
Località/Valle: Parco Alto Garda Bresciano.
Catena Montuosa: Prealpi Bresciane
Cartina: Kompass n° 102 Lago di Garda – Monte Baldo
Quota di partenza: 326 mslm
Quota massima: 870 mslm Vetta Monte Castello
Dislivello: 545 m circa
Acqua sull’itinerario: Assente
Dove Mangiare: Lungo Lago a Toscolano Maderno
Materiale necessario oltre al tradizionale: In via è presente poco materiale artificiale, si consiglia di portare con se Cordini, Friend, Nut. Possibilità di integrare e attrezzare punti di sicurezza su speroni e clessidre.
Questo post è stato modificato 19 Gennaio 2020 19:01