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Il cinghiale, il cugino grezzo di montagna del più comune suino domestico è il topic di questo nuovo articolo dedicato alla fauna alpina e alla fauna selvatica che possiamo incontrare lungo le nostre escursioni sui sentieri.
Il cinghiale è un mammifero appartenente al superordine degli Ungulati della sottofamiglia dei suini. Chiare sono infatti i caratteri in comuni con il classico “maiale” che siamo abituati a immaginare a partire dalla forma “missilistica” e goffa che caratterizza questi quadrupedi dalle gambe molte corte e dalla pancia che rasenta il suolo.
La specie che oggi tutti abbiamo il timore di incontrare lungo i sentieri boschivi nella seconda metà del 1800 rischiò di scomparire dalle zone collinari e montane a causa del progressivo aumento della presenza umana all’interno del habitat a lui congeniale.
La forte competizione territoriale con l’uomo e la caccia misero in grande pericolo l’esistenza della specie che inizio a ripopolarsi in modo progressivo a partire dal 1920 quando alcuni branchi di cinghiali arrivarono dalla Francia. Con il passare degli anni la specie, per mano dell’uomo venne sempre più spesso incrociata con maiali domestici dando vita ad un rapido aumento delle popolazione che con il passare degli anni andò a colonizzare colline e montagne.
Ad oggi il cinghiale è presente sulle Alpi in particola modo in Piemonte, Liguria, e Valle d’Aosta e con presenze a gruppi minori e localizzati in Trentino, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Nel resto d’Italia possiamo trovarlo in tutte le regioni Appenniniche tra cui Toscana, Umbria, Marche, Lazio e anche sulle isole in particolare modo in Sardegna.
Caratteristiche morfologiche del cinghiale
Avete ben presente il maiale? Ecco immaginatelo come il cugino di campagna che vive isolato e che se la cava sempre in qualche modo. Il suo aspetto si caratterizza da un corpo allungato e con gli arti corti, robusto e forte con un muso stretto e allungato che raggiunge un terzo della dimensione di tutto il corpo che gli permette di trovare cibo scavando con naso e bocca.
La sua dentatura si caratterizza da denti ben sviluppati soprattutto i canini che sono grandi e sporgenti nei maschi.
A colpo d’occhio le sue zampe potrebbero risultare piccole ed esili rispetto al corpo, non fatevi trarre in inganno sono come quattro ruote motrici che permettono al cinghiale di essere un agile e scattante animale sia in caso di pericolo che in caso di spostamenti.
Il colore del suo mantello permette di identificare dei range di età che può variare da un mantello striato nei cinghialetti che arrivano ad un anno di vita, colore rossiccio per gli individui di due anni e un mantello bruno-scuro che può assumere svariate tonalità per identificare gli adulti.
Il peso di un cinghiale ben alimentato e in forma può variare nel maschio dai 70 ai 100 kg mentre nella femmina dai 50 ai 70 kg.
In quale ambiente vive il cinghiale?
La sua presenza in grand parte del territorio italiano ci permette di dedurre che questa specie è in grado di adattarsi a vivere a quote che possono variare del livello del mare fino a quote vicine ai 2000 mslm. Ovviamente la presenza di cibo e condizioni di habitat favorevole consentono al cinghiali di vivere in ottima saluta sia sull’arco alpino che quello appenninico.
La presenza di boschi, macchia mediterranea e sottobosco danno vita ad ambienti ideali per la loro presenza del cinghiale che diventano ottimali se a completare il panorama possono trovare corsi d’acqua, piccoli torrenti o stagni. L’acqua infatti oltre ad essere fonte di aprovvigionamento idrico diventa anche molto importante per permettere a loro di rotolarsi nel fango.
Questa pratica infatti consente al cinghiale di allontanare parassiti e insetti che popolano il mantello, il fango infatti una volta seccato va ad intrappolare uova e parassiti permettendo al cinghiale di mantenersi “pulito e ordinato”.
Cosa mangia il Cinghiale?
Il cinghiale come tutti i suini è una specie onnivora ma i suoi gusti alimentari, quando il cibo abbonda, sono più indirizzati verso ghiande, castagne, leguminose ed erbe senza però disgustare anche topi, insetti e uova di uccelli che nidificano a terra. Il suo muso allungato permette al cinghiale di scavare letteralmente il terreno.
Quante volte vi è capitato di passare in un bosco magari di castagno e vedere solchi nel terreno? Qualche cinghiale è passato di certo prima i voi.
Questa pratica, che può essere intesa per l’uomo come distruttiva in quanto danneggia i sentieri, è invece molto importante in ottica ambientale in quanto il terreno mosso per la ricerca di cibo favorisce l’attecchimento di molti semi.
Ovviamente il tutto deve avvenire con il giusto equilibrio, il presenza incontrollata della specie all’interno di un bosco di querce potrebbe a lungo termine causare danni in quanto le ghiande al suolo non sarebbero in grado di germogliare lasciando quindi terreno utile alla crescita di altra vegetazione.
Una vita sociale attiva e di gruppo per le femmine.
I cinghiali si caratterizzano da una vita sociale attiva e di gruppo che si differenzia come in molti ungulati tra maschi e femmine. Le femmine infatti vivono in branco con i loro cuccioli fino al raggiungimento dei 14-16 mesi di vita formando nuclei familiari composti anche da diverse unità.
I maschi invece tendono ad isolarsi mantenendo sempre e comunque un contatto olfattivo con le femmine, vivono apparentemente isolati in quanto il territorio risulta essere condiviso con femmine e dai giovani senza alcun tipo di problema e conflittualità di dominanza.
Uomo e Cinghiale un rapporto da sempre difficile.
Come abbiamo imparata il cinghiale è in grado ad adattarsi a moltissimi ambienti, gli stessi ambienti che si trovano a stretto confine con attività agricole dell’uomo soprattuto in quelle località di transazione tra collina e montagna dove la densità e la presenza dell’uomo si fa sentire sempre meno man mano che ci si alza di quota o ci si accinge a terreni poco adatti alla coltivazione.
Essendo una tra le specie selvatiche che provoca il maggior numero di danni alle culture agrarie il cinghiale non è ben visto e la sua caccia, a volte praticata in modo illegale, lo spinge ad abbandonare territori apparentemente adatti alla sua morfologia e stile di vita.
Inoltre il cinghiale si trova spesso a percorre valli strette per raggiungere torrenti e corsi d’acqua, la presenza di strade può mettere a rischio l’uomo a causa di incidenti dovuti agli attraversamenti da fronte a fronte.
Cosa fare se incontro un cinghiale sul sentiero?
La probabilità di incontrare un cinghiale all’interno di un bosco collinare o di media montagna sono abbastanza alte se teniamo in considerazione l’alto tasso di riproduttività e gli spostamenti in branco che questa specie effettua durante le ore del primo mattino e all’imbrunire della sera.
Il cinghiale come quasi tutti gli animali selvatici tende a scappare alla vista dell’uomo ad eccezione di tre casi per specifici:
- quando non trova via di fuga;
- quando è seguite dai cuccioli;
- quando al vostro fianco c’è un cane.
Nel primo caso se il cinghiale riconosce di non aver vie di fuga (per via di uno sbarramento o di una parete verticale) il suo istinto sarà quello di percorre la vostra direzione puntandovi. In questo caso cercate di mantenere sempre le dovute distanze di sicurezza, liberare il passaggio rapidamente ma senza azioni brusche e ancor meglio cercate riparo su di un rialzo o su di un albero.
Nel secondo caso se la femmina si trova in presenza dei cuccioli allora non dovete procedere nella sua direzione. L’istinto di protezione porterà in qualsiasi caso la femmina in modalità di attacco per poter proteggere la prole. Anche in questo caso è consigliabile ritornare sui propri passi senza perdere di vista il cinghiale, liberare il sentiero e permettere al branco di passare o di scegliere indisturbati la via di fuga migliore.
La presenza nel bosco di un cane potrebbe indurre il cinghiale ad attacchi feroci. Infatti il cane risulta essere una vera e propria minaccia per il cinghiale in quanto viene identificato come un predatore. Per questo motivo è consigliato tenere al guinzaglio il proprio cane onde evitare che la curiosità del vostro amato cane si possa spingere al limite tra contatto e attacco del cinghiale mettendo in pericolo anche voi.
Se vivi nelle zone di Bergamo e vuoi provare il “brivido” di incontrare un cinghiale allora puoi pensare di effettuare l’itinerario che da Cenate Sopra conduce alla vetta del Monte Misma. Leggende narrano della presenza di cinghiali nel bosco che conduce verso la chiesa degli alpini… posso assicurarvi che le tracce della loro presenza sono ben visibili. Buona fortuna.
Un grazie ad Andrea Avagnina che dopo avermi inviato bellissime foto dei Lupi mi ha concesso anche questi scatti di cinghiali selvatici e grazie anche a Simone Giachello (che fai non lo segui su Instagram?) per l’esemplare ritratto nell’ultimo scatto!
Questo post è stato modificato 5 Aprile 2020 21:43