Quali sono gli animali Carnivori che popolano l’Arco Alpino?
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Se negli articoli precedenti abbiamo iniziato a prendere confidenza con gli Ungulati, da oggi inizierò a parlare un po’ di quei mammiferi che vivono sull’arco alpino che si caratterizzano per alimentarsi assimilando esclusivamente carne…sto parlando dei predatori delle montagne, i Carnivori.
Beh a dire il vero se penso ai Carnivori mi vengono in mente il T-Rex (a non quello è estinto) e comunque al primo colpo non mi ribalza in mente nessun animale che vive in montagna. Ma basta fermarsi un solo momento per far riaffiorare moltissimi post sui social in merito alla presenza di Lupi e Orsi che hanno dato “noia” a contadini e allevatori per via dell’uccisione di capi d’allevamento.
Se per i “fatti di cronaca” sappiamo e riconosciamo Lupi ed Orsi come carnivori dovete anche sapere che ci sono molti animali “golosi” di carne che popolano le alpi e i territorio di montagna. Andremo a vedere nel dettaglio anche la Volpe Rossa, la Donnola, il Tasso e l’Ermellino.
Prima di tutto questo voglio in ogni caso darvi alcune caratteristiche generali che fanno ricondurre tutti queste specie sopra nominate nella categoria dei Mammiferi Carnivori.
Quali sono i tratti caratteristici di tutti i carnivori?
Mi ricordo ancora dalle scuole elementari, era scritto a caratteri cubitali… i Carnivori hanno una dentatura completa con denti canini ben sviluppati, il loro regime alimentare basato ha permesso a questo ordine di animale di sviluppare al meglio la dentatura.
In particolare modo oltre ai denti canini i carnivori hanno sviluppato i denti ferini che si caratterizzano da una grossa dimensione rispetto agli altri e con una superficie tagliente. Se i primi servono nella maggior parte dei casi per afferrare la preda, immobilizzarla e strapparne brandelli di carne, i secondi servono a sminuzzare il cibo come delle vere e proprie ganasce.
“L’ermellino è un piccolo carnivoro”
Altro fattore che accomuna di carnivori è il senso dell’olfatto che risulta maggiormente sviluppato in quelle specie con “problemi di vista” come ad esempio l’orso. L’olfatto dei carnivori permette di percepire la presenza di carcasse di animali anche a molti metri di distanza e contro vento.
Nella catena alimentare, sopratutto in ambiente montano, il carnivoro risulta essere al vertice della stessa. Se da un lato questo significa che non vengono predati da altri animali dall’altro risulta che ogni cambiamento dell’ecosistema potrebbe compromettere le sue abitudini.
Perché l’orso o ancor di più i branchi di lupi attaccano le greggi al pascolo?
Io mi son fatto la mia idea… in condizioni normali di cibo e numero di individui della specie presenti sul territorio questi animali non si sentirebbero in necessità di uscire dal proprio habitat per abbassarsi di quota, avvicinarsi all’uomo e attaccare le greggi per procurarsi il cibo.
Certo che l’attività dell’uomo con la caccia e il bracconaggio vanno a far razzia di specie che stanno al disotto della catena alimentare dell’orso o del lupo in qualche modo questi dovranno continuare a sopravvivere.
Da qui la necessità di mantenere stabile un equilibrio che già in natura è delicato per via di condizioni ambientali, malattie o per la ridotta riproduzione delle specie predate.
Stabilità che di certo l’uomo non aiuta a migliorare.
Animali forti ma in pericolo di estinzione
Quasi assurdo che Carnivori cosi forti, predatori eccezionali come l’Orso Bruno, il Canis lupus italicus abbiano vissuto o stiano vivendo momenti difficili per la specie.
Eppure per via del bracconaggio, della protezione delle greggi sono da molto tempo in conflitto e contrasto con l’uomo. In Italia animali come il lupo, la lince, la puzzola hanno subito una drastica riduzione della loro presenza.
Negli ultimi anni con la creazione di nuovi parchi naturali e riserve private, l’abbandono della montagna da parte dell’uomo e politiche di ripopolamento controllato han permesso a questi carnivori di tornare a far parte dell’ecosistema e normalizzare lentamente un difficile equilibrio.
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