I mille volti del Kurdistan
Dov’è il Kurdistan e chi sono i curdi?
Domanda bella tosta questa, con risposte contrastanti e a volte poche chiare. Quello che so sul popolo curdo è frutto della mia curiosità e interesse visto che ad Aprile del 2014 mi arrivò una chiamata che diceva qualcosa di simile:
Prepara la valigia abbiamo il via libera per partire, quest’anno la Pasqua la facciamo in Iraq, si parte per Erbil.
Detto fatto, ma prima di salire sul volo Malpensa-Erbil ho fatto una rapida ricerca. Quanto mai! Mi dicono che si va in Iraq e scopro che Erbil è in Kurdistan, ma dov’è il Kurdistan e chi sono i curdi?
Il Kurdistan è una nazione, (con un suo governo, esercito, costituzione, lingua) ma non uno Stato Indipendente. Quindi? Significa che NON è riconosciuto! Andiamo bene…
Il suo territorio è un vasto altopiano situato nella parte settentrionale e nord-orientale della Mesopotamia, che include l’alto bacino dell’Eufrate e del Tigri, il lago di Van e il lago di Urmia e le catene dei monti Zagros e Tauro. Tutto questo “invadendo” i confini della Turchia, Iran, Iraq, Siria ed Armenia.
La popolazione curda nasce da un mix radicato da tempo in differenti etnie, dove i tratti somatici russi si mischiano e fondono con quelli medio-orientali di Iraq ed Iran che a loro volta si uniscono con quelli turchi dando vita ad un popolo unico nel suo genere.
Il popolo curdo nella storia più recente si è trovato costretto a lasciare il suo territorio per via di persecuzioni, pressioni, crimini contro l’umanità che i Paesi vicini hanno commesso nei loro confronti.
Siria e la Turchia hanno negato persino l’identità e l’esistenza stessa del popolo curdo utilizzando tutti i mezzi a loro disposizione come televisione, radio, stampa, esercito, polizia e istituzioni scolastiche.
Iraq, in particolare modo con il regime di Saddam Hussein, ha commesso i peggiori attacchi contro il popolo curdo che solo alleandosi con gli Stati Uniti durante le Guerre del Golfo è riuscito ad ottenere nel 2005 il riconoscimento di regione autonoma.
A partire da quel periodo, grazie però all’autonomia del Kurdistan Iracheno, migliaia di famiglie curde rientrarono nelle loro terre ripopolando villaggi e città. Per me fu occasione unica quella di poter ogni Venerdì camminare tranquillamente nelle vie del bazar incrociando un mix di fisionomie e tratti somatici unici.
Non era raro incrociare sotto il velo delle donne occhi di ghiaccio, oppure condividere un tè caldo con signori dalla stazza Caucasica con immensi baffi neri o ancora scambiare un saluto con giovani ragazzi dai lineamenti nordici con capelli rossi e il volto ricoperto da lentiggini.
Solo in quel momento mi rendevo conto di essere in quella terra fertile di ricchezza e cultura tra il fiumi Tigri e l’Eufrate chiamata Culla della Civiltà.
Nelle immagini della galleria potete trovare alcuni scatti durante le visite al Bazar di Erbil e alcune volti e momenti di vita quotidiana nel polo produttivo di Kirkuk.