Escursione da Zone alla vetta del Monte Guglielmo
Una terrazza sul Lago d’Iseo. Il Monte Guglielmo.
Ci sono montagne, che per chi vive in pianura come me, sono punti fissi e ben visibili ogni volta che lo sguardo si sposta verso nord.
Ho già avuto modo di introdurvi quelle che io definisco terrazze naturali sulla Pianura Padana portandovi in più occasioni sul Monte Misma, al Canto Alto di Bergamo e alla scoperta Monte Linzone.
In questa occasione andremo a scoprire il Monte Guglielmo che offre una vista panoramica contornata dalla presenza del Lago Sebino che offre un tocco di magia in più, un itinerario che presenta un dislivello di circa 1300 metri, la fatica sarà poi ripagata una volta arrivati nei pressi del monumento del Cristo Redentore.
Zone, le piramidi d’erosione.
Le montagne offrono molto spesso “infinite” via d’accesso per arrivare alla vetta, anche il Monte Guglielmo infatti offre la possibilità di essere esplorato su quasi tutti i versanti con itinerari e trekking che presentano difficolta tecniche differenti e tempi di percorrenza variabili in base dal punto di partenza.
La partenza per compiere l’itinerario ad anello del Monte Guglielmo che propongo è situata nell’abitato di Zone, piccolo comune di circa 1000 abitanti situato a 650 metri sul livello del mare.
Zone oltre ad offrire molti sentieri ed escursioni offre la possibilità di ammirare le tanto famose quanto studiate Piramidi di Zone. Si tratta di guglie di pietra alte fino a 30 metri sormontate da un cappello di pietra.
L’effetto dell’erosione, e il ritiro di un antico ghiacciaio ha dato vita a queste particolari e attraenti conformazioni rocciose che caratterizzano la vallata che precede l’abitato del paese.
Attraversato il paese per le strette vie che caratterizzano il borgo antico si giunge nei pressi della chiesa dove un parcheggio situato in Via Panoramica permette di posteggiare, rifornirsi d’acqua presso la fonte comunale e dar vita all’escursione. (se si vuole si può posteggiare in località Strada Nembre).
Attraversando il Bosco degli Gnomi
L’escursione inizia su tratto asfaltato che conduce attraverso Strada Nembre nei pressi di un ponte per l’attraversamento del Torrente Bagnadore.
Da questo punto, passo dopo passo ci inoltreremo all’interno del Bosco degli Gnomi, un’area caratterizzata da sculture di legno ricavate da tronchi pazientemente lavorati dalla passione e dalla maestria di Il Rosso che nel corso della sua vita ha voluto lasciare un segno alla comunità locale offrendo un itinerario ricco di figure a tratti spettrali e a tratti divertenti.
Proprio qui nel Bosco degli Gnomi il sentiero si fa ripido mantenendo sempre e comunque l’aspetto di una strada carrabile per 4X4, si sale quindi con passo e pendenza costante fino ad uscire dal bosco dove i primi prati e pascoli ci permettono di vedere le forme del luogo che ci accoglie.
Seguendo il sentiero degli Uccellatori, puntando verso Nord.
La strada carrabile continua a salire tra stretti tornanti (si possono comodamente “tagliare” seguendo le tracce di sentiero), baite e prati alternati a boschi fino a giungere al bivio situato a quota 1260 mslm.
Lasciamo quindi la “strada” principale che intersecheremo durante il ritorno per seguire il Sentiero degli Uccellatori che ci permetterà di dar vita ad un piccolo anello seguendo sentieri non molto battuti dagli escursionisti.
Si segue il sentiero che ora si fa stretto tra la faggeta che ospita il suo percorso, si superano delle baite e si giunge nei pressi di una malga. Basterà voltarvi per iniziare ad ammirare il panorama alle vostre spalle.
Proseguire quindi seguendo le tracce di sentiero fino ad arrivare nei pressi di una conca che ospita il laghetto del Monte Agolo e un’area pic nic (1366 mslm). A questo punto vi si aprirà una finestra panoramica verso nord, uno sguardo sulla Valle Camonica e le alte vette dell’Adamello che saranno ben riconoscibili per via della neve presente.
Sentiero delle creste e fino a Punta Caravina (1850 mslm)
L’area pic nic invita ad una sosta per recuperare un po’ di energie che ora serviranno per affrontare forse il tratto più impegnativo dell’intera escursione al Monte Guglielmo.
Circa 550 metri di dislivello da affrontare prima su di un lungo prato che risale dritto per dritto per poi inoltrarsi nel bosco di conifere che segue la linea di cresta dei monti.
Si risale per circa 3 chilometri, con alcuni tratti nel quale riporre la giusta attenzione per via della scivolosità della roccia calcarea che contraddistingue alcuni punti. Nulla di pericoloso ma si consiglia sempre di procedere con passo sicuro senza distrarsi molto.
Ci si lascia sul lato sinistro il bosco mentre a destra la vista si apre sul Lago Sebino e i pascoli esposti a sud, si risale quindi fino a giungere Punta Caravina. Una vista unica agevolata da un osservatore di vette vi permetterà di comprendere meglio il territorio e le cime che vi circondano.
Se il vento non darà noia consiglio di godervi lo spettacolo perchè molto probabilmente da questo punto in poi inizierete ad incontrare escursionisti e se siete amanti delle camminate di full immersion nella natura questo tratto è quello che fa al caso vostro.
Verso il Rifugio Almici e la vetta del Monte Guglielmo.
Dopo esservi goduti il raggiungimento di questa vetta minore si torna a camminare seguendo il sentiero basso sulla destra che per prati e sentiero semplice conduce in pochi minuti nei pressi del Rifugio Almici a quota 1858 mslm circa
Da questo momento in poi sarà ben visibile l’obiettivo di giornata, la vetta panoramica del Monte Guglielmo.
Solo 800 metri di sviluppo vi separano dalla vista che potrete ammirare da 1957 mslm. Se sarete fortunati e le condizioni meteo lo consentono saranno ben visibili gli Appennini che timidamente sbucheranno alle spalle della Pianura Padana.
Giunti nei pressi del Cristo Redentore, dove nel suo basamento è stato ricavato un luogo di protezione e riparo è situato un “contapassaggi manuale” che vi permetterà di sapere quante persone prima di voi sono salite in vetta.
Un modo simpatico per tener traccia della frequentazione del Monte Guglielmo da parte di Escursionisti, Scialpinisti e MTB Biker che in tutte le stagioni dell’anno rendono viva questa montagna.
La discesa passando dalla Baita Palmarusso di Sotto.
Chi segue il mio blog e le escursioni che propongo e descrivo conosce bene quanto mi piaccia dar vita ad itinerari ad anello cosi da spezzare la monotonia di dover camminare sui miei stessi passi.
Anche in questa occasione c’è la possibilità di fare un piccolo anello discendendo verso l’abitato di Zone andando a far visita agli amici della Baita Palmarusso che da sempre offrono il loro tempo libero per la gestione di questo luogo di ristoro e accoglienza.
Avrete qui il piacere di incontrare volontari che amano la montagna e che hanno vissuto esperienze uniche in Perù e sulle Ande dando vita ad un fortissimo gemellaggio legato dall’Operazione Mato Grosso.
Il rientro a Zone, dopo aver affrontato un primo tratto di strada carrabile, si congiungerà con il bivio del sentiero dell’uccellatore permettendovi quindi di tornare al parcheggio seguendo le orme dei passi fatti ad inizio escursione.
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Itinerario svolto in data: 26 Settembre 2020
Partenza Itinerario: Zone
Località/Valle: Val Camonica
Catena Montuosa: Prealpi Bresciane
Cartina: Kompass Alpi Orobie Bergamasche n 104
Quota di partenza: 700 metri
Dislivello: 1340 metri circa
Punti d’appoggio: Malga Palmarusso di Sotto
Acqua sul sentiero: Lungo il Sentiero CAI 230.